Aron Ralston, giovane alpinista amante della vita all'aperto, si concede una giornata all'insegna dello sport nel Canyonlands National Park dello Utah, tra biking, trekking e spericolati tuffi nei laghetti montani, in compagnia di due belle escursioniste incontrate per caso. Ma al rientro Aron resta da solo e rimane vittima di un incidente: cade in uno stretto dirupo del canyon, con il braccio bloccato sotto un pesante masso, rotolato giù insieme a lui, che gli impedisce la risalita. Sarà l'inizio di un lungo incubo contro la fame, la sete, il freddo, il dolore, l'angoscia e la paura, alle quali potrà opporre solo la sua disperata voglia di vivere. Dramma biografico di Danny Boyle ispirato alla vera storia di Aron Ralston, interpretato da un intenso James Franco, che riesce a rendere al meglio le luci e le ombre del personaggio, il coraggio e la spericolatezza, gli entusiasmi e le asperità caratteriali, con alcuni momenti salienti della sua vita passata che vengono raccontati attraverso i flashback. Per un autore come Boyle amante di storie estreme, l'incredibile avventura di Ralston era un approdo quasi inevitabile, verso la quale il regista si pone con lo sguardo dell'osservatore attento e minuzioso, pronto a catturare gli istanti gioiosi e quelli drammatici attraverso virtuosismi tecnici, a volte forzati al limite del gratuito, ed un utilizzo espressionista del montaggio (che è il fattore dominante dell'opera insieme alla performance dell'attore protagonista). Tra qualche eccesso e qualche ridondanza non tutto funziona sempre a dovere, ma, quando funziona, tensione vibrante e partecipazione emotiva sono garantite. Ovviamente sarebbe molto meglio non conoscere in anticipo il finale, quindi gli spettatori che ignorano la vicenda di Aron Ralston farebbero bene a guardare il film tenendosi all'oscuro, in modo da massimizzarne l'effetto finale. Sei candidature agli Oscar 2011 (miglior film, sceneggiatura, montaggio, attore protagonista, colonna sonora e canzone).
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