Parigi, 1877. Nei sotterranei del teatro dell'Opera si nasconde un essere oscuro, una presenza malefica dall'aspetto spaventoso, da tutti chiamato il "fantasma", che talvolta emerge dall'ombra e uccide i malcapitati di turno. La giovane attrice Christine Daaé, insistentemente corteggiata dal barone De Changy, attira le attenzioni della creatura per la sua bellezza fisica e la sua bravura artistica. Mentre la ragazza è intenta a provare una scena sul palcoscenico, il "fantasma" esce dal suo antro e la osserva, bramandola. Christine ne avverte la presenza e ne resta turbata, provando una irresistibile attrazione carnale nei confronti del mostro. Dopo la scomparsa di alcune persone, tutte vittime della furia del "fantasma", Christine decide di scendere da sola nei sotterranei, per soddisfare il suo desiderio di unirsi con l'essere diabolico, pur sapendo di rischiare la vita. Questo ennesimo adattamento cinematografico del celebre romanzo omonimo di Gaston Leroux, eseguito da Dario Argento con audace disinvoltura e all'insegna di un macabro grottesco, è anche il peggiore in assoluto, lontanissimo dallo spirito del testo letterario e incapace di trovare una propria direzione creativamente dignitosa. Il risultato è un colossale pasticcio in altalena tra il greve e il ridicolo, in cui la paura, la tensione, l'invenzione visiva e la verosimiglianza narrativa sono non pervenute. La caratterizzazione del "fantasma" (interpretato da Julian Sands) desta sorrisi di scherno e l'onnipresenza di Asia Argento (che qui si scatena in una serie di sequenze erotiche dal tono sguaiato e senza un briciolo di sensualità) non può che peggiorare le cose. Lo stile supponente e serioso del film lo rende addirittura insopportabile, una farsa colposa dell'Argento che fu. Le scene ambientate nei sotterranei dove abita il "fantasma" sono state girate all'interno delle Grotte di Pertosa, in provincia di Salerno. La colonna sonora è di Ennio Morricone, alla quinta e ultima collaborazione con il regista romano.
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