venerdì 24 settembre 2021

Il gioco di Gerald (Gerald's Game, 2017) di Mike Flanagan

Gerald e Jessie sono sposati da lungo tempo, in forma, benestanti, realizzati e apparentemente felici. Ma in realtà non tutto è perfetto come sembra e i due tirano avanti senza troppa passione, facendosi trasportare dall'inerzia della routine. Durante un weekend nella loro casa sul lago, Gerald propone alla moglie un gioco erotico per ravvivare un po' il rapporto e la ammanetta alla spalliera del letto. Lei appare indecisa, poi si rifiuta, ma lui ha ormai preso il predominio e sembra particolarmente eccitato dalla situazione. Improvvisamente Gerald è colto da un fatale attacco cardiaco e stramazza al suolo senza vita. Jessie si ritrova legata al letto, sola, seminuda, senza la possibilità di liberarsi dalle manette e completamente isolata dal resto del mondo. Dopo molte ore la fame, la sete, il freddo e il terrore prendono il sopravvento e la sua mente inizia a vacillare sempre di più. Questo thriller dalle sfumature horror di Mike Flanagan, prodotto dalla piattaforma di streaming Netflix, è tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King ed è interpretato da Carla Gugino (che è praticamente sempre in scena) e Bruce Greenwood. La bella idea di partenza del bardo del Maine, viene sviluppata con discreta tensione ma con stile turgido, attraverso una messa in scena convenzionale che punta più sugli aspetti macabri o malsani che sulle sfumature psicologiche. Le cose più interessanti sono legate al personaggio interpretato dal mitico Carel Struycken (il gigante della serie televisiva di culto "Twin Peaks") che, nelle poche volte in cui compare, lascia decisamente il segno e non si dimentica facilmente. Un regista di maggior talento e meno banale avrebbe dovuto conferire alla storia una maggiore carica ambigua, puntando su un più affascinante alone di mistero che su didascaliche spiegazioni. Alla fine dei conti è un prodotto innocuo, appiattito sulla non eccelsa media delle tante pellicole di questo tipo, destinate agli avidi consumatori usa e getta del genere, alla ricerca di emozioni facili. Da consumare in fretta e dimenticare ancor prima.

Voto:
voto: 2,5/5

Nessun commento:

Posta un commento