James Clayton, brillante studente molto ferrato in questioni informatiche, viene reclutato da un esperto agente della CIA, Walter Burke, che lo convince ad entrare nell'agenzia e lo accoglie sotto la sua ala protettrice. Tra i due s'instaura un rapporto intenso e non sempre facile, complicato da una relazione amorosa che James inizia con una bella collega. Quando Burke gli assegna un incarico molto delicato, il giovane agente si sente lusingato. Ma, a mano a mano che si addentra nell'indagine, inizia a sentire la sensazione che qualcosa non quadra. Thriller di spionaggio di Roger Donaldson liberamente ispirato al racconto omonimo di Kurt Vonnegut Junior. E' un film stilisticamente pregevole e dal ritmo snello, con un cast di grandi attori come Al Pacino, Colin Farrell e Bridget Moynahan. Ma i contenuti sono troppo esili, le situazioni facilmente prevedibili, i dialoghi stereotipati e un vago senso di già visto affiora ad ogni sequenza. E' difficile riuscire a inventarsi qualcosa di originale nell'abusato plot che verte sulla relazione tra allievo e maestro, specialmente se gli ambienti sono quelli dello spionaggio e dei segreti di stato, dove è praticamente automatico che dietro ogni angolo si può celare un inganno. Il film non brilla nè per originalità nè per personalità, ma procede col pilota automatico assecondando tutti i canoni del genere di appartenenza e affidandosi principalmente agli attori, tra un Al Pacino di temperato istrionismo e un Colin Farrell di impeto veemente. Senza troppa infamia nè particolare lode, si procede alacremente verso un finale quasi inevitabile. L'affascinante fotografia di Stuart Dryburgh è senza dubbio l'aspetto di maggior eccellenza di quest'opera dimenticabile e di fragile ispirazione.
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