venerdì 24 settembre 2021

La regola del sospetto (The Recruit, 2003) di Roger Donaldson

James Clayton, brillante studente molto ferrato in questioni informatiche, viene reclutato da un esperto agente della CIA, Walter Burke, che lo convince ad entrare nell'agenzia e lo accoglie sotto la sua ala protettrice. Tra i due s'instaura un rapporto intenso e non sempre facile, complicato da una relazione amorosa che James inizia con una bella collega. Quando Burke gli assegna un incarico molto delicato, il giovane agente si sente lusingato. Ma, a mano a mano che si addentra nell'indagine, inizia a sentire la sensazione che qualcosa non quadra. Thriller di spionaggio di Roger Donaldson liberamente ispirato al racconto omonimo di Kurt Vonnegut Junior. E' un film stilisticamente pregevole e dal ritmo snello, con un cast di grandi attori come Al Pacino, Colin Farrell e Bridget Moynahan. Ma i contenuti sono troppo esili, le situazioni facilmente prevedibili, i dialoghi stereotipati e un vago senso di già visto affiora ad ogni sequenza. E' difficile riuscire a inventarsi qualcosa di originale nell'abusato plot che verte sulla relazione tra allievo e maestro, specialmente se gli ambienti sono quelli dello spionaggio e dei segreti di stato, dove è praticamente automatico che dietro ogni angolo si può celare un inganno. Il film non brilla nè per originalità nè per personalità, ma procede col pilota automatico assecondando tutti i canoni del genere di appartenenza e affidandosi principalmente agli attori, tra un Al Pacino di temperato istrionismo e un Colin Farrell di impeto veemente. Senza troppa infamia nè particolare lode, si procede alacremente verso un finale quasi inevitabile. L'affascinante fotografia di Stuart Dryburgh è senza dubbio l'aspetto di maggior eccellenza di quest'opera dimenticabile e di fragile ispirazione.
 
Voto:
voto: 2,5/5

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