Nel 2009 uno scienziato americano, Adrian Helmsley, in maniera congiunta con un suo collega ricercatore indiano, fa una terribile scoperta: il nucleo della terra si sta surriscaldando a causa di forti tempeste solari e questo produrrà il progressivo scioglimento del mantello sotto la crosta terrestre, con effetti catastrofici per il pianeta che si riassesterà in maniera letale per gli esseri viventi, dando vita a cataclismi epocali. Helmsley prevede l'inizio di questi effetti in un tempo medio lungo ed avvisa le autorità governative, che, in gran segreto, danno il via ad un costoso piano di evacuazione per "pochi eletti". Ma, contrariamente alle ipotesi di Helmsley, i fenomeni iniziano a manifestarsi già nel 2012, in maniera sempre più grave. In breve sarà l'apocalisse, tra terremoti disastrosi, vulcani che esplodono, città che sprofondano nel sottosuolo e maremoti di proporzioni bibliche. Jackson Curtis, scrittore californiano in disarmo, scopre cosa sta per succedere grazie ad un radioamatore squinternato, che, pur nella sua lucida follia, aveva intuito in anticipo ogni cosa. In una disperata corsa contro il tempo e le forze della natura impazzita, Curtis cerca in tutti i modi di salvare la sua famiglia. Negli anni immediatamente antecedenti al 2012 si diffuse in giro la leggenda metropolitana secondo cui in quell'anno avrebbe avuto luogo la fine del mondo, come previsto dagli antichi Maya nel loro calendario, che termina il 22 dicembre del 2012. Il regista tedesco Roland Emmerich, ovvero lo "spaccatutto" di Stoccarda adottato da Hollywood, condensa queste inquietanti profezie nel film catastrofico definitivo, quello oltre cui non sarà più possibile andare (guardare per credere). Facendo leva sul tipico "masochismo" del pubblico, che viene attratto inesorabilmente da ciò che teme, Emmerich realizza una pellicola di grande impatto visivo, con strepitosi effetti speciali distruttivi mai visti prima (le onde di tsunami che oltrepassano le vette himalayane dicono già tutto), ma decisamente troppo banale, insulsa, retorica, caotica, populista e melensa, assolutamente scontata nelle situazioni, esagerata nell'enfasi, stucchevole nel sentimentalismo e monolitica nei personaggi stereotipati. A parte la "spaventosa" spettacolarità visiva, si può salvare soltanto l'originale personaggio di Woody Harrelson, il pittoresco speaker esaltato che, a modo suo, "aveva previsto tutto". Completano il sontuoso cast John Cusack, Chiwetel Ejiofor, Amanda Peet, Thandie Newton e Danny Glover. Il film ebbe un notevole successo al botteghino mondiale con quasi 800 milioni di dollari guadagnati, risultando il quarto incasso complessivo della stagione. E infine una simpatica curiosità: nel film compare in poche scene anche il Primo Ministro italiano, interpretato da Leonard Tenisci, che prega con la folla assiepata in Piazza San Pietro prima dell'arrivo dell'apocalisse, che provoca il crollo dell'intera celebre basilica romana, sede del papato e della chiesa cattolica. In base all'anno di uscita del film il premier italiano avrebbe dovuto essere Silvio Berlusconi, ma il regista, durante un'intervista rilasciata nel nostro paese, smentì ridendo l'affermazione, dicendo che quello non poteva mai essere Berlusconi, perchè lui sarebbe stato il primo a scappare per cercare di mettersi in salvo.
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