lunedì 13 settembre 2021

Una canzone per Bobby Long (A Love Song for Bobby Long, 2004) di Shainee Gabel

Dal romanzo "Off Magazine Street" di Ronald Everett Capps. La diciottenne Purslane, dopo la morte della madre Lorraine per overdose di droga, abbandona la sua squallida vita randagia con un fidanzato violento e decide di tornare nella natia New Orleans. Il ritorno diventa un viaggio conoscitivo nel mondo di sua madre, una cantante di blues indipendente e selvaggia che lei ha sempre detestato. Purslane si trova a condividere la casa con due intimi amici di Lorraine: Bobby Long, un malinconico professore di letteratura alcolizzato, e il giovane Lawson, un suo allievo che lo venera come un mentore. I due uomini, che vivono una decadente esistenza bohemien all'insegna di vizi, musica, cultura e profondi discorsi filosofici, accolgono la ragazza con stupore e affetto, e le parlano in continuazione di quella madre, che lei sente di conoscere sempre meno, come di una persona splendida e molto importante per le loro vite. Questo dramma esistenziale dell'esordiente regista Shainee Gabel (che ha anche scritto la sceneggiatura), è una dolente ballata che procede con ritmi lenti, atmosfere nostalgiche e colori accesi, sincronizzati sulle pregnanti ambientazioni calde del profondo sud degli Stati Uniti. E' una storia tragica ma non piagnucolosa di anime perse, sognatori fragili e romantici che vivono ai margini del Sogno Americano, figure in declino che sembrano fuori dal tempo, tra blues, utopie, letteratura, poesia, disillusioni, alcool e droghe. E' un film di suggestioni sospese, pulsioni inespresse, sogni infranti, sentimenti a fior di labbra, che ci immerge con lievezza in uno stile di vita tossico ma a suo modo elegante, in cui l'arte è l'unica forma espressiva con cui l'essere umano riesce ad elevarsi dallo squallore quotidiano, la scintilla divina che rende la vita degna di essere vissuta. Dopo una prima parte ottima, la pellicola perde forza nella seconda, assumendo la forma di un canonico percorso di formazione con eccessi didascalici nel finale troppo esplicativo. Nel cast, tra una sensualissima Scarlett Johansson e Gabriel Macht, spicca John Travolta, intenso e tormentato come raramente accaduto nella sua carriera.
 
Voto:
voto: 3/5

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