martedì 21 settembre 2021

Hell or High Water (2016) di David Mackenzie

Nel profondo Texas i due fratelli Howard sono alle prese con una grossa ipoteca che grava sul ranch di famiglia e hanno poco tempo per trovare il denaro necessario, prima che le banche li privino della loro proprietà. Toby è freddo e assennato, e non vuole che i suoi figli si vedano sottrarre quei terreni in cui lui ha da poco scoperto l'esistenza del petrolio. Suo fratello minore, Tanner, appena uscito dopo 10 anni di prigione, è avventato e instabile, ma è l'unica persona di cui può fidarsi fino in fondo. Toby sceglie l'unica soluzione che vede possibile: rapinare piccole banche di provincia in orari non affollati, prelevando solo i soldi di piccolo taglio per ridurre al minimo i rischi di essere beccati o di spargere del sangue. Il piano sembra funzionare alla grande, ma un vecchio ranger prossimo alla pensione e di grande abilità, si mette sulle loro orme. Questo noir alla luce del sole di David Mackenzie, scritto da Taylor Sheridan (già sceneggiatore di Sicario, 2015 di Denis Villeneuve), è un amaro poliziesco in cadenze da western che tratteggia un microcosmo di squallore e di degrado in quella nuova frontiera americana che è inestinguibile fonte d'ispirazione per tutto il genere crime d'oltre oceano. Lo scenario southern e le atmosfere richiamano palesemente il recente Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men, 2007) di Joel ed Ethan Coen, condividendone la visione nichilista e disperata di un mondo ormai privo di principi morali e in balia della violenza. Ma i cinefili più navigati potranno facilmente trovarci abbondanti tracce dell'universo cinematografico di Sam Peckinpah, nel crocevia narrativo che porta in scena elementi pregnanti quali pianure assolate, villaggi sonnecchianti, diners di infimo ordine, polvere, sudore, sangue e alcool. Malgrado le buone interpretazioni dei tre personaggi principali, estremamente tipizzati e credibili, offerte da Chris Pine, Ben Foster e un sornione Jeff Bridges, il film paga dazio della scarsa originalità e della mancanza di vere idee vincenti capaci di renderlo degno di nota rispetto ai suoi numerosi predecessori. L'aspetto più interessante, che doveva essere esplorato meglio per cercare una direzione insolita, poteva essere quello della violenza, declinata sotto forma di avidità e cinismo, delle banche, che ragionano solo in termini di bilanci e di capitali, ignorando totalmente l'aspetto umano. In questa realtà crudele e disumanizzante imposta dal modello capitalistico, le persone vengono ridotte a numeri e gettate nel baratro della disperazione grazie ad un insieme di metodologie a volte non meno spietate di quelle dei criminali, ma che beneficiano della franchigia della legalità. Il film ha avuto 4 nomination agli Oscar 2017, ma non ha vinto nessun premio. Mezza stellina in più per l'efficacia della ricostruzione d'ambiente, le performance degli attori e il finale di suggestiva carica simbolica.
 
Voto:
voto: 3/5

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