venerdì 10 settembre 2021

300 (2006) di Zack Snyder

Nel 480 a.C. un manipolo di valorosi guerrieri spartani si oppone all'invasione da parte del gigantesco esercito persiano, comandato dal Re Serse. L'impresa è disperata perchè la sproporzione numerica è enorme (300 contro un milione), ma la particolare conformazione del territorio dove avviene lo scontro (la stretta gola rocciosa del Passo delle Termopili) dà modo agli spartani di resistere oltre ogni previsione, prendendo tempo, vendendo cara la pelle e dando modo ai Greci di organizzarsi, unirsi e far fronte comune al tiranno invasore. Alla guida del manipolo di eroi c'è il loro Re guerriero Leonida, che sarà l'ultimo a cadere dopo aver portato con sè un numero spropositato di nemici. Ma il loro sacrificio non sarà avvenuto invano e cambierà la storia del mondo antico. Adattando per il cinema l'omonima graphic novel di Frank Miller, il "fumettaro" Zack Snyder intende raccontare con ammiccante e furiosa estetica moderna la leggendaria battaglia delle Termopili, in cui pochi coraggiosi soldati spartani, battendosi come leoni fino alla morte, tennero in scacco per 3 giorni l'esercito persiano, nonostante la spropositata inferiorità numerica di uomini e mezzi. Il modello di ispirazione è, ovviamente, Sin City (2005) di Frank Miller e Robert Rodriguez (anche in quel caso tratto da un fumetto di Miller), barattando il bianco e nero con una fotografia ocra e realizzando l'intero scenario di sfondo attraverso gli effetti digitali in CGI. Ma i risultati non sono assolutamente alla medesima altezza, nè per fascinazione visiva, nè per coerenza narrativa, nè per il tono dell'opera. 300 è un fantasmatico film di fanta-storia colmo di inesattezze, strafalcioni e invenzioni rispetto agli eventi reali. La Storia (quella vera) non si vede mai, sostituita da una rabbiosa enfasi al testosterone, da una spettacolarità dozzinale e da una patinata estetica fasulla che, nelle scene di combattimento, fa sparire anche il cinema portando in scena il videogioco. L'abuso di rallenty (marchio di fabbrica del regista), accelerazioni e movimenti che infrangono le leggi della fisica non fa che peggiorare la situazione (e al pubblico più giovane farà probabilmente rimpiangere l'assenza di una consolle per prendere il controllo delle azioni dei protagonisti). La spinosa questione sollevata dall'affermazione tranchant di Martin Scorsese (secondo cui i film sui super eroi della Marvel "non sono cinema") potrebbe tranquillamente essere estesa anche a questa pellicola. L'estrema superficialità dell'intera operazione (interessata unicamente all'aspetto grafico, all'approccio tronfio ed alla ideologia di machismo che sottende) è ulteriormente comprovata dalla raffigurazione manichea dei personaggi, con gli spartani belli e incazzati ed i persiani "brutti" e cattivi. Chi ci ha voluto vedere allusioni alla politica internazionale contemporanea (il conflitto in Iraq o, più in generale, la contrapposizione tra occidente e Islam), addirittura temendo che la pellicola potesse esacerbare gli animi e peggiorare la situazione, l'ha fatta decisamente fuori dal vaso. Perchè il film è talmente grossolano e caciarone da sfuggire ad ogni logica di analisi critica di natura politica o storica. Persino l'epica (che è quasi una connotazione naturale di questo tipo di prodotti) latita e si nasconde sotto la patina di un artefatto glamour muscolare. La definizione di Troy (2004) che incontra il video-game è pertinente, ma a questo sarebbe sensato aggiungere anche il retaggio di qualche action "tamarro" dell'era reganiana. Nel cast tra David Wenham, Lena Headey, Dominic West, Rodrigo Santoro e Michael Fassbender, svetta, per presenza fisica e furore imperioso, Gerard Butler nel ruolo di Leonida, che gli resterà appiccicato addosso per il resto della sua carriera. Il film è stato un grande successo mondiale al botteghino, particolarmente apprezzato soprattutto dal pubblico giovanile, ha avuto un sequel, 300 - L'alba di un impero (300: Rise of an Empire, 2014) di Noam Murro, e due parodie demenziali.

Voto:
voto: 2,5/5

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