venerdì 10 settembre 2021

Mio cugino Vincenzo (My Cousin Vinny, 1992) di Jonathan Lynn

Per una incredibile serie di sfortunate coincidenze i due giovani Billy e Stan, in viaggio attraverso l'Alabama, vengono arrestati e accusati di rapina con omicidio in un discount. I due, innocenti e disperati, chiedono aiuto a Vincenzo Gambini, pittoresco avvocato italoamericano di Brooklyn alle prime armi e cugino di Billy. Vincenzo si reca subito sul posto e si adopera per difendere i malcapitati in tribunale, ma il suo abbigliamento folcloristico, il suo strambo modo di parlare e la scarsa attitudine con il codice penale lo rendono immediatamente antipatico al giudice. Ma Vincenzo ha un asso nella manica: la sua fidanzata tutto pepe Mona Lisa Vito. Spassosa commedia degli equivoci di Jonathan Lynn, carica di simpatiche gag, di dialoghi esilaranti e di situazioni paradossali. E' un film leggero e ben costruito, scritto con vivace intelligenza, con un protagonista bizzarro (egregiamente interpretato da Joe Pesci) e una bella squadra di personaggi di contorno tra cui spiccano Ralph Macchio, Fred Gwynne, Mitchell Whitfield ed una spigliata Marisa Tomei, premiata (un po' generosamente) con l'Oscar alla miglior attrice non protagonista. Qualche scivolone nel greve e qualche eccesso di buffoneria sono peccati veniali, prontamente riscattati dalla verve degli attori e da un ritmo comico che non concede pause. Anche alla luce del budget di produzione esiguo, il film ottenne un buon riscontro al botteghino mondiale, superando tutte le aspettative iniziali. Joe Pesci gioca con perfida simpatia a costruire il personaggio di un estroverso guascone dei sobborghi, un tenero macho latino maldestro e improbabile, sbeffeggiando i vari stereotipi sugli italoamericani.

Voto:
voto: 3/5

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