Otello Morsiani, avvocato padovano di sani principi morali, su incarico di un assessore si reca nella zona del delta del Po per fare la stima di un terreno che deve essere espropriato per cedere il posto ad una riserva naturale. La zona, dove un tempo si estraeva il gas metano, è a forte rischio di sprofondamento a causa di attività irresponsabili di sfruttamento che negli anni ne hanno compromesso l'equilibrio idrogeologico. Durante la sua indagine Otello incontra Daria, una ragazza con un oscuro passato di militante terrorista, che si è rifugiata in quella zona remota per cambiare vita e tra i due nasce un sentimento reciproco. Quando l'uomo intuisce che quel terreno è collegato ad un tragico fatto di sangue accaduto vent'anni prima e che molti tentano di occultare, non ha dubbi su quello che deve fare. Eccellente esordio alla regia di Carlo Mazzacurati, che ha anche scritto la sceneggiatura del film insieme a Franco Bernini, in questa commedia drammatica a sfondo sociale e dai toni gialli, che analizza con sguardo lucido e dovizia di sfumature le storture e i malcostumi di una certa Italia arrivista e corrotta. La ricostruzione ambientale è perfetta, carica di realismo ma anche di tenera partecipazione emotiva, visto che il regista (padovano doc) conosce alla perfezione quei luoghi e le dinamiche interne a quel microcosmo di provincia. Il finale è un po' debole perchè forza la mano del tocco felicemente morbido che l'autore sa infondere al resto dell'opera. Molto bravi gli attori (Marco Messeri, Giulia Boschi, Remo Remotti, Tino Carraro), in particolare il caratterista livornese Messeri (al suo primo vero ruolo da protagonista) è di toccante carica espressiva. Premiato come migliore opera prima ai Ciak d'Oro, questo prezioso affresco provinciale padano segna anche l'esordio alla produzione di Nanni Moretti con la sua Sacher Film. Da menzionare anche le suggestive musiche di Fiorenzo Carpi.
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