Nell'anno 2019 un gruppo di esseri umani vivono in una avveniristica struttura altamente tecnologica in cui ogni aspetto della loro vita è controllato e regolato dai gestori del sistema. Sono i pochi sopravvissuti ad un'apocalittica contaminazione globale che ha reso inabitabile gran parte del pianeta, cancellando quasi del tutto la nostra specie. Lo scopo dell'impianto è quello di selezionare periodicamente individui "perfetti" per poi inviarli in un luogo ancora incontaminato, denominato "l'isola", da cui ripartire per ripopolare la terra. La selezione avviene attraverso una lotteria periodica che estrae i nomi dei fortunati tra coloro che si sono distinti per il loro comportamento di pieno rispetto delle regole. Un uomo e una donna, denominati Lincoln-6-Echo e Jordan-2-Delta stringono un rapporto basato su un'evidente reciproca attrazione e iniziano a provare dei sospetti, dubitando che tutto quello che gli hanno obbligato a credere non sia reale ma nasconda qualcosa di terribile. Questo thriller fantascientifico di Michael Bay, il "re" del blockbuster americano tutto muscoli e zero cervello, segue pedissequamente i canoni del cinema tipico dell'autore. E' un film insulso e chiassoso, un concentrato di luoghi comuni e scopiazzature da altre pellicole similari del passato, con una sceneggiatura farlocca e dei personaggi monolitici in cui gli attori delle seconde linee (Steve Buscemi, Sean Bean) appaiono più convincenti degli evanescenti protagonisti (Ewan McGregor, Scarlett Johansson), belli senz'anima esattamente come il film. Tutto si basa sull'appeal estetico, sulle immagini patinate di presunta spettacolarità, sulle scene d'azione caotiche, con una morale spicciola da due soldi sul diritto alla vita e sulla crudeltà di una società capitalistica arrogante e vanitosa dedita al culto dell'immagine. Peccato che la pellicola inciampi esattamente nel medesimo difetto che intende, grossolanamente, "denunciare". E' un blockbuster noioso e tontolone, quasi insopportabile nella sua supponente seriosità.
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