giovedì 9 settembre 2021

Welcome to the Rileys (2010) di Jake Scott

Doug e Lois Riley sono una coppia di mezza età della Louisiana, la cui vita è andata in pezzi dalla tragica morte della figlia adolescente in un incidente automobilistico. Da quel momento tutto è cambiato, qualcosa si è spezzato nel profondo e anche la loro relazione non è stata più la stessa, tra sensi di colpa, rimorsi, incomprensioni e ferite che non si possono rimarginare. Durante un viaggio di lavoro a New Orleans, Doug incontra la giovanissima Mallory, una sedicenne sbandata che lavora in uno squallido locale di spogliarelli e, occasionalmente, si prostituisce. L'uomo ne rimane profondamente colpito, rivede in lei la figlia perduta e sente che questa potrebbe essere per lui una seconda occasione. Decide di aiutare quella ragazza problematica, profondamente sola e carica di rancore, per toglierla dalla cattiva strada. Ma sua moglie rimane sconvolta dalle cosa e non capisce l'iniziativa del marito. Questo intimo dramma familiare di Jake Scott è una pellicola indipendente, presentata al Sundance Film Festival con buoni riscontri di critica, che riflette mestamente sull'elaborazione di un lutto, sui disagi delle giovani generazioni e sul tema della second chance, verso cui il cinema americano è sempre stato particolarmente sensibile. E' un film di attori, intenso e dignitoso, con tre protagonisti perfetti e credibili nei rispettivi ruoli. Il compianto James Gandolfini conferisce a Doug Riley tutta la sua fisicità importante e la sua carica umana, sospesa tra amarezza e tenerezza, il ritratto di un uomo tormentato ma ancora aperto a nuovi slanci affettivi. Melissa Leo tratteggia con sottigliezza una madre ferita e una moglie che sembra "congelata" nel dolore, emotivamente spenta e rigida, indecisa se abbandonarsi all'afflizione o fidarsi delle iniziative del marito. L'attrice newyorkese dimostra tutta la sua classe nella raffigurazione espressiva di questo forte dubbio interiore. Kristen Stewart offre volto e corpo ad una adolescente reietta e selvaggia, sull'orlo dell'abisso, così disperata e assuefatta allo squallore della sua esistenza laida da aver dimenticato il significato di empatia e dolcezza. I due personaggi femminili, sottoposti al più evidente travaglio e successivo cambiamento, esprimono i loro sentimenti a fior di pelle e attraverso lo sguardo, sotto la tranquillizzante ombra protettrice di un Gandolfini solido, paterno e risoluto, dando vita ad un trio di notevole affiatamento. 
 
Voto:
voto: 3/5

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