Dora è una donna che non ha ancora completamente superato il trauma per la morte del marito Carlo, suicidatosi in mare dopo mesi di profonda depressione e dipendenza dalla droga. Dopo alcuni anni Dora ha cercato di rifarsi una vita insieme a suo figlio, il piccolo Marco rimasto orfano, e si è risposata con Bruno, un pilota affettuoso e molto innamorato di lei. Dietro le insistenze dell'uomo Dora accetta di tornare ad abitare nella sua grande casa di campagna, dove ha vissuto per lungo tempo insieme al defunto marito. Ma giunti qui il piccolo Marco inizia ad avere dei comportamenti strani, reazioni infantili e furiose nei riguardi della madre ed una nuova improvvisa ostilità verso il patrigno. Con il passare dei giorni Dora si convince che suo figlio è posseduto dallo spirito del suo vero padre, la cui presenza ancora aleggia nella vecchia casa. L'ultimo film di Mario Bava è un horror psicologico di grande tensione e di oscura fascinazione morbosa. Una angosciante storia dagli echi edipici in bilico tra realtà e inconscio, con suggestioni da mistery ed una serie di colpi di scena nel finale di notevole effetto. Almeno due sequenze sono da antologia del genere horror, egregiamente enfatizzate dalla bella colonna sonora del gruppo "I Libra" (che ammiccano in maniera smaccata ai più famosi "Goblin"). In questo film il vecchio Maestro era già provato nel fisico da una serie di acciacchi e malattie e per questo motivo si fece aiutare nella regia dal figlio Lamberto, che non compare nei crediti ufficiali ma che diresse diverse scene in supporto di suo padre. Rispetto alle opere precedenti Bava tiene a freno il suo estro creativo e realizza un horror di notevole atmosfera (che in certi casi ricorda anche lo stile di Lucio Fulci) ed estremamente fedele agli stilemi del genere di appartenenza. Nel cast compaiono Daria Nicolodi (che all'epoca era la compagna di Dario Argento), John Steiner, David Colin Jr e Ivan Rassimov.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento