venerdì 17 settembre 2021

Oblivion (2013) di Joseph Kosinski

Nell'anno 2077 la Terra è stata sconquassata da una lunga guerra nucleare combattuta contro degli invasori alieni, vinta dagli esseri umani ma ad un prezzo altissimo. La distruzione della Luna ha provocato una serie di cataclismi catastrofici che hanno reso il nostro pianeta un desolato mondo di rovine. I superstiti sono fuggiti sul pianeta Titano, lasciando sulla Terra pochi tecnici specializzati addetti alla manutenzione di sofisticati macchinari che utilizzano le risorse naturali disponibili per produrre energia da inviare verso la nuova dimora degli umani. Uno di questi impiegati è Jack, un riparatore di droni a cui è stata cancellata completamente la memoria per consentirgli di svolgere il suo compito e tollerare l'isolamento senza intoppi. L'arrivo inatteso di una vecchia astronave partita per lo spazio molti decenni prima, con a bordo una ragazza di nome Julia che Jack ha già visto nei suoi sogni ricorrenti, risveglia qualcosa nella sua coscienza. E il fatto che il sistema di controllo identifichi la superstite come una minaccia, lo convince che qualcosa non torna e, forse, ciò in cui ha sempre creduto non è mai stato reale. Questo film di fantascienza distopica, scritto e diretto da Joseph Kosinski, era stato inizialmente concepito dall'autore come una graphic novel. Quando il progetto è finito sotto gli occhi di Tom Cruise, l'attore si è talmente appassionato alla storia da convincere la Universal ad acquistarne i diritti e realizzarne un film, con Kosinski promosso in cabina di regia dopo i buoni riscontri di pubblico e critica ottenuti dal suo precedente (e bellissimo) Tron: Legacy (2010). Ma stavolta il risultato non è alla medesima altezza, non ne possiede il fascino visivo, il coraggio sperimentale e la carica inventiva, ma si assesta su un convenzionale tono da "fumettone" spettacolare carico di effetti speciali ma scialbo nei contenuti, prevedibile negli sviluppi e fortemente derivativo. La presenza nel cast di un protagonista ingombrante come Tom Cruise, cannibalizza il film, monopolizza le attenzioni e finisce per renderlo l'ennesimo prodotto sacrificato al suo ego di grande star del cinema d'azione, il cui potere e la cui invadenza finiscono sovente per rovinare ciò che tocca. La pellicola non decolla mai veramente, quasi sempre domina la sensazione di già visto e le presunte sorprese della trama non sono mai realmente tali. Anche la storia d'amore tra Cruise e la bella Olga Kurylenko è banale e scontata, in perfetto stile Hollywood formato famiglia. Risultano ben più interessanti i personaggi di Andrea Riseborough e Morgan Freeman, anche grazie alla bravura degli attori, ma non bastano a risollevare le sorti di un'opera fiacca e innocua, che risulta anche troppo lunga rispetto all'interesse che riesce a suscitare nello spettatore. Nonostante gli alti costi produttivi e l'impiego di avveniristiche tecniche di ripresa, non si va mai oltre la patina elegante di un giocattolone freddo, pachidermico e incolore.

Voto:
voto: 2,5/5

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