Un assassino misterioso soprannominato "Giallo", rapisce turiste straniere di bell'aspetto, le sfigura e le tortura per ore e poi le uccide. I motivi della sua follia sembrano risiedere nella sua difficile infanzia in orfanotrofio, quando veniva deriso da tutti per il suo turpe aspetto. Linda, sorella di una modella scomparsa tenuta prigioniera dal killer, si rivolge all'ispettore di polizia Enzo Avolfi, che ha già avuto a che fare con "Giallo" e che da tempo ne traccia un profilo psicologico per cercare di individuarlo. I due si alleano nella difficile ricerca, per cercare di salvare la ragazza rapita. Ma il tempo stringe. Ritorno al thriller di Dario Argento con un film disastroso sotto tutti i punti di vista, dalla sceneggiatura ridicola alla messa in scena da fiction televisiva, senza dimenticare la recitazione svogliata e i dialoghi patetici. Nemmeno due grandi nomi come Adrien Brody ed Emmanuelle Seigner (consigliati al regista romano da Roman Polanski) sono riusciti a risollevare le sorti di una pellicola imbarazzante, priva di patos e totalmente prevedibile nello sviluppo, in cui la cosa più stimolante è il "gioco" del titolo ambivalente che indica il genere ed il villain del film. L'opera ha avuto grossi problemi di distribuzione (in Italia non uscì in sala ma direttamente in home video) e una lunga serie di strascichi legali dopo che l'attore protagonista Adrien Brody ha denunciato la produzione per inadempienza contrattuale e sfruttamento indebito della sua immagine, chiedendo il ritiro del film dai circuiti distributivi. In seguito lo stesso regista e suo fratello Claudio sono stati citati in giudizio dalla Hannibal Pictures con accuse di frode e violazione contrattuale. Insomma non solo un film brutto ma anche decisamente sfortunato, assolutamente da dimenticare per il regista romano. Nel 2011, dopo la soluzione del primo contenzioso legale (a favore di Brody), la pellicola fu distribuita a tiratura limitata in pochissime sale italiane con il nuovo titolo di Giallo/Argento ed una improponibile locandina in cui si vede, sullo sfondo, l'inconfondibile sagoma in ombra di Alfred Hitchcock e, sotto il titolo, la sedicente scritta delirante: "Il capolavoro di Dario Argento". Senza parole.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento