Un'astronave finita in avaria per i danni subiti attraversando un campo di asteroidi, è costretta ad atterrare su un pianeta desertico sconosciuto che, a causa dei suoi tre soli, presenta temperature elevatissime. Tra i sopravvissuti a bordo ci sono una donna esperta pilota (Carolyn Fry) ed un pericoloso assassino (Riddick) che doveva essere condotto in un carcere di massima sicurezza. Mentre i superstiti cercano di riparare i danni alla nave per abbandonare prima possibile l'inospitale pianeta, uno strano fenomeno di eclissi fa allineare tra di loro i tre soli, provocando il calare improvviso di una notte lunga e cupa. Immersi nelle tenebre gli uomini dell'equipaggio si rendono conto di non essere da soli e scoprono una terribile minaccia nascosta nel buio. Questo piccolo film di horror fantascientifico di David Twohy, girato a basso costo, senza particolari pretese e con il tono di un vigoroso "B-movie", è diventato immediatamente un cult alla sua uscita, suscitando subito le simpatie del pubblico e il gradimento della critica, e risultando, non senza sorpresa, uno dei migliori sci-fi prodotti nella prima metà degli anni 2000. Per quanto possa ricordare tante cose uscite in precedenza, riesce a ritagliarsi la sua fiera originalità attraverso delle buone idee, un paio di notevoli invenzioni, delle ambientazioni di grande suggestione, un "cattivo" antieroe di robusto spessore (Riddick), la sagace costruzione della suspense, l'aspetto spaventoso delle creature antagoniste e l'abilità di utilizzare a proprio vantaggio un elemento orrorifico primordiale come il buio. Memorabile la sequenza dell'eclissi, in cui i mostruosi abitanti del remoto sistema compaiono in scena per la prima volta. Al personaggio di Riddick, interpretato con torva ambiguità dal palestrato Vin Diesel, saranno poi
dedicati altri due film successivi sempre con la coppia Twohy-Diesel. Oltre al famoso divo di Fast & Furious va segnalata anche la presenza di Radha Mitchell, che ci offre una performance intensa e di forte presenza scenica.
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