mercoledì 22 settembre 2021

Panico a Needle Park (The Panic in Needle Park, 1971) di Jerry Schatzberg

Il Needle Park (letteralmente "parco della siringa") è il nome con cui veniva solitamente indicata, nello slang newyorkese degli anni '70, Sherman Square, angolo urbano dell'Upper West Side di Manhattan e ritrovo abituale di drogati e spacciatori di eroina. In questo luogo di degrado, delinquenza e disperazione giovanile, si incontrano l'ex prostituta Helen e il tossico Bobby, che spaccia alle dipendenze del boss detto Santo. I due si mettono insieme ma ben presto anche la ragazza finisce nel tunnel dell'eroina. Durante un periodo in cui la droga scarseggia sul mercato (da cui il "panico" del titolo), lo sbirro Hotch si mette sulle tracce di Helen per convincerla a collaborare con la giustizia e denunciare il suo amante. Cupo dramma di critica sociale di Jerry Schatzberg, diretto con mano greve ma con forte accento realistico, a tratti disturbante nella sordida ricostruzione di un microcosmo marcio, un mondo di reietti abbrutiti dalla dipendenza dalle droghe, privati di ogni dignità morale e diretti come un treno in corsa verso il baratro. Il Needle Park di questo film è  il simbolo pregnante dell'inferno della droga, una piaga sociale terribile e molto diffusa negli anni '70, segno di un disagio esistenziale profondo e di una totale perdita di riferimenti da parte delle generazioni giovanili. Questa pellicola documento, a metà strada tra la cronaca e la fiction, non offre speranze di salvezza, vie d'uscita o prospettiva di fuga per i suoi sbandati protagonisti, e ne descrive la quotidianità dolorosa e violenta senza giudicarli nè assolverli, ma raccontandone con stile turgido l'inarrestabile deriva. In un ambiente così fatiscente e lontano dal Sogno Americano, in cui le famiglie sembrano assenti e le istituzioni hanno soltanto una funzione punitiva, l'unica possibilità apparente è quella di essere o vittima o carnefice, e i confini simbolici del famigerato Needle Park sembrano un limite invalicabile. Pur tra effettismi rudi e ridondanze pleonastiche, questo "dirty movie" è una valida fotografia d'epoca, che nel tempo ha assunto una discreta notorietà per essere stato il primo ruolo da protagonista di Al Pacino. Al suo fianco recita una straordinaria Kitty Winn, premiata al Festival di Cannes come miglior attrice. Finito nelle tenaglie della censura per i suoi contenuti forti e per la violenza di alcune sequenze, il film uscì in Italia con un divieto ai minori di 18 anni e venne pesantemente tagliato nei paesi della Gran Bretagna. 
 
Voto:
voto: 3/5

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