Karen Silkwood, operaia in una fabbrica dell'Oklahoma che tratta pericolosi materiali radioattivi, è una donna libera e coraggiosa che decide di battersi per i diritti dei lavoratori come lei che rischiano ogni giorno la vita a contatto con sostanze letali. Quando si rende conto di essere stata contaminata dal plutonio, Karen diventa una sindacalista militante e si batte per la tutela della salute degli operai, indagando per conto suo su illeciti e carenze da parte dei padroni della fabbrica che avrebbero messo a rischio la sanità fisica dei dipendenti. Le sue scoperte e la sua azione ardimentosa la metteranno nel mirino dei poteri forti. Indignato e caustico dramma biografico di Mike Nichols, ispirato alla vera storia di Karen Silkwood, e diretto dal regista all'insegna di una lucida sobrietà espressiva che denuncia senza vittimismi, analizza senza retorica e mette in risalto le interpretazioni degli attori (tutti bravissimi), da Meryl Streep a Kurt Russell, da Cher a Craig T. Nelson. E' un film solido e impegnato dalla parte dei più deboli, che argomenta con cognizione di causa e pertinenza dei fatti senza effettismi, evitando strepiti di matrice populistica, ma andando dritto al nocciolo della questione: il potere economico che difende i suoi interessi mettendo a rischio l'incolumità dei lavoratori. Ha molti meriti, tra cui quello, non indifferente, di essere uno dei rari film d'oltreoceano che si assume il rischio di entrare in fabbrica e mettersi nella prospettiva della classe operaia. Ebbe 5 candidature agli Oscar (tra cui la regia di Nichols e le due attrici) e diede alla straordinaria Meryl Streep, fuoriclasse assoluta e senza tempo, la quinta nomination della sua leggendaria carriera (al momento sono ben 21 in totale e credo che non sia ancora finita qui). E' il miglior film del regista del decennio degli 80's ed è consigliatissimo agli amanti del cinema di impegno civile.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento