venerdì 11 giugno 2021

Casco d'oro (Casque d'or, 1952) di Jacques Becker

Parigi, 1898, durante la "Belle Époque". Storia di un amore travagliato nel quartiere operaio di Belleville, tra la prostituta Marie, detta "casco d'oro" per la sua chiama bionda, e il falegname Manda, ex pregiudicato che tenta di cambiare vita. I due si amano con passione ma Roland, protettore della donna, non è d'accordo e sfida Manda in un duello rusticano in cui perde la vita. Ma il perfido Leca, capo di una banda criminale del rione a sua volta innamorato di Marie, organizza una sordida trama per eliminare il suo rivale, tendendo una trappola al suo migliore amico. Memorabile melodramma di Jacques Becker, che realizza il suo capolavoro assoluto e uno dei migliori film francesi di ogni tempo. E' un ritratto incantevole e malinconico della malavita parigina di inizio '900, carico di vibrante realismo, di struggimento lirico, di raffinata eleganza figurativa, impaginato in un bianco e nero sublime che dona uno spessore fortemente evocativo alle ambientazioni ed ai personaggi. Nella sua perfetta miscela di amore e morte, poesia e dramma, innocenza e malvagità, ha la struttura di un'opera lirica (diviso idealmente in tre atti e un prologo, ricalca volutamente il libretto de "La Traviata" di Verdi), un'estetica pittorica che guarda a Monet (in cui ogni inquadratura è un autentico gioiello), l'anima narrativa di un racconto di Maupassant e il retaggio cinematografico di Jean Renoir (mentore artistico di Jacques Becker). Pervaso da un sentimento nostalgico nei confronti della "Belle Époque" (di cui costituisce uno degli affreschi più vividi e straordinari mai immortalati sul grande schermo), è anche un film tecnicamente vivace nel suo continuo gioco di campi e controcampi, che alternano primissimi piani ad effetto con piani d'insieme che incorniciano questa tormentata storia di amour fou in una dimensione di epica suggestione. Ebbe un enorme successo di pubblico e critica, collocando da questo momento in poi il suo autore tra i grandi cineasti francesi. Nel cast è indimenticabile Simone Signoret (premiata con il BAFTA alla miglior attrice), nel ruolo più intenso e rappresentativo della sua carriera, e anche Serge Reggiani (emiliano naturalizzato francese) ci offre una performance sopraffina, ad un livello che non riuscirà mai più a raggiungere. L'idea del soggetto fu ispirata alla storia vera di Amélie Hélie, prostituta parigina vissuta nel XIX secolo.
 
Voto:
voto: 5/5

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