Nella Germania anni '70 il cinquantenne Léopold conosce il giovane Franz e lo invita a casa sua. Il ragazzo gli confida di avere una bella fidanzata ma di sentirsi anche attratto dagli uomini. Léopold lo seduce e i due diventano amanti. Dopo alcuni mesi di convivenza, tra alti e bassi, Franz vorrebbe andar via e tornare alla sua vita precedente, ma qualcosa sembra sempre impedirgli di lasciare la casa del suo amante. Tutto si complica quando entrano in scena Anna, la ragazza di Franz, e Vera, un transessuale che dichiara di essere la ex amante di Léopold, che all'improvviso torna a casa e si ritrova davanti tutti e tre. Trasgressivo dramma da camera di François Ozon che ha pedissequamente adattato per il cinema la pièce teatrale incompiuta (e mai portata in scena) "Tropfen auf heisse Steine" di Rainer Werner Fassbinder. E' un riuscito esempio di cinema teatro, con rigorosa unità di luogo (la casa-prigione di Léopold) e divisione in quattro atti, e un accorato omaggio al grande e compianto Maestro tedesco. E' un film provocatorio, urticante e spiazzante (alla maniera di Fassbinder), una riflessione profonda sul fascino del male e sul valore del sesso come metafora di potere, di prevaricazione e di sottomissione, alla maniera dell'ultimo Pasolini, ma senza l'esplicitazione diretta della violenza. L'opera inizia come un melodramma omosessuale con lontani echi delle scene matrimoniali bergmaniane, e poi vira in un carosello grottesco con punte di kitsch estremo, fino all'epilogo sadico che sancisce il senso finale dell'operazione: l'amore è una caccia, quindi la relazione è in termini di predatore e preda. Il talamo è una cella da cui non si sfugge. L'erotismo è lo strumento con cui il tiranno sottomette le sue vittime e per esse la libertà è soltanto un fantasma. Il piacere è un atto meccanico e solipsistico che nasce dall'estasi della dominazione. I quattro attori sono tutti perfetti e convincenti nei rispettivi ruoli. In ordine di bravura: Bernard Giraudeau (Léopold), Anna Thomson (Vera), Ludivine Sagnier (Anna), Malik Zidi (Franz).
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