Primo Spaggiari è un piccolo industriale caseario della bassa Padana, uomo concreto, di scarsa istruzione ma con un buon senso degli affari, che si è fatto da solo ed ha sposato una francese raffinata. Il loro primo figlio, Giovanni, viene rapito dai terroristi che gli chiedono un riscatto di un miliardo di lire, proprio mentre il suo caseificio viene colpito da una pesante crisi economica. Sfruttando dei contatti che sembrano sapere diverse cose sul rapimento, Primo riceve la soffiata che suo figlio è morto e allora, dopo aver raccolto i soldi con l'aiuto della moglie e di alcuni usurai, prende una sofferta decisione. Il nono lungometraggio di Bernardo Bertolucci è un perfido dramma socio-familiare, ideologicamente tortuoso, concettualmente trasgressivo, velato da sottile ironia e da graffi satirici sulla borghesia italiana degli "anni di piombo", pervasa da ipocrisia atavica, smarrimento civile e greve cinismo. Il grande regista descrive lucidamente e impietosamente un ambiente che conosce alla perfezione (la sua Parma), lo esamina dall'interno e lo rivolta come un calzino per metterne a nudo i dissidi, le contraddizioni, l'avidità, la miseria morale e il perbenismo di facciata. Senza condannare apertamente e senza spiegare troppo, ma lasciando allo spettatore il compito di giudicare, l'autore tratteggia un affresco sfuggente e spigoloso, a tratti sconcertante, calandolo sulle spalle forti di un protagonista opaco (interpretato da un magistrale Ugo Tognazzi, premiato al Festival di Cannes come miglior attore), un uomo ambiguo e di dubbia morale, il simbolo del difficile rapporto intergenerazionale tra padri e figli, ma anche l'emblema subdolo di come i privilegi materiali del boom economico abbiano causato lo smarrimento dei valori etici della società patriarcale, barattandoli con meschina cupidigia e patetico egoismo. Scritto dallo stesso Bertolucci, il film si avvale di un comparto tecnico di prim'ordine con la fotografia di Carlo Di Palma e le musiche di Ennio Morricone. Completano il cast Anouk Aimée, Laura Morante, Victor Cavallo, Renato Salvatori e Ricky Tognazzi (figlio di Ugo, che interpreta il ruolo del figlio rapito di Primo Spaggiari). Per Ugo Tognazzi questo film e questo meritato premio vinto a Cannes, rappresenterà l'apice artistico della sua incredibile carriera dal punto di vista della considerazione della critica.
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