Dal racconto "Beer and Blood" di John Bright e Kubec Glasmon. Nell'America del Proibizionismo, due gangster di origini irlandesi e grandi amici d'infanzia, Tom Powers e Matt Doyle, scalano la gerarchia del crimine e ne arrivano ai vertici, grazie agli ingenti proventi della vendita illegale di alcolici ed alla spietatezza di Tom, avido di potere e irrefrenabile nella sua ambizione. Tra lotte sanguinose con le bande rivali e amori difficili con donne bellissime, Tom sembra posseduto da un delirio di onnipotenza e non ascolta i consigli dell'amico, più calmo e riflessivo, che gli chiede di tirarsi fuori da una vita che è diventata troppo pericolosa. Quando Matt viene ucciso da alcuni sicari, Tom sente il suo cuore spezzarsi, comprende i suoi errori, si pente di non aver dato ascolto al suo compagno di una vita e cerca di porre rimedio. Ma è già troppo tardi. Questo cupo e violento crime-movie di William A. Wellman è una delle pietre miliari fondanti del genere gangster americano, insieme a Piccolo Cesare (1931) di Mervyn LeRoy e Scarface - Lo sfregiato (1932) di Howard Hawks. E' anche il film che rese James Cagney, passato alla storia per i suoi memorabili ruoli da villain senza scrupoli, un divo di Hollywood per la sua caratterizzazione del personaggio di Tom Powers, un cattivo spregevole, amorale ma anche carismatico e carico di fascino oscuro, che colpì enormemente la fantasia del pubblico, che fino ad allora non aveva mai visto un criminale rappresentato sul grande schermo con un simile magnetismo. Con uno stile teso e asciutto, un gran senso dell'azione ed una raffigurazione del mondo del crimine sospesa tra brutalità e romanticismo, l'autore realizza un film carico di una ferocia visiva assolutamente innovativa per quei tempi, di cui alcune sequenze sono rimaste nell'immaginario collettivo. La più famosa, che nacque praticamente per caso da un'idea momentanea del regista, che poi decise di lasciarla nel final cut, è quella in cui Tom Powers spreme un pompelmo sul viso del personaggio dell'attrice Mae Clarke, una situazione che suscitò notevole clamore nel pubblico per la sua esplicita aggressività. Inizialmente il ruolo di Tom era stato assegnato a Edward Woods, mentre Cagney avrebbe dovuto interpretare l'amico fedele Matt. Fortunatamente (visti gli esiti) Wellman cambiò idea dopo alcuni giorni di riprese, scambiando i due attori nonostante il parere contrario del produttore Darryl F. Zanuck. In Italia il film rimase "bloccato" dalla censura per quasi 30 anni, subendo la medesima sorte di Piccolo Cesare e Scarface, che non ottennero il visto in quanto giudicati offensivi verso gli italiani d'America. Ma nessuno si accorse che i criminali di Nemico pubblico sono irlandesi e non italiani, facendo quindi di tutta un'erba un fascio. Il personaggio di Tom Powers è stato ispirato alla figura del vero gangster Dean O'Banion, uno dei principali nemici di Al Capone durante la guerra tra bande di Chicago per il controllo del contrabbando di alcolici.
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