sabato 5 giugno 2021

The Help (2011) di Tate Taylor

Jackson, Mississippi, anni '60. Eugenia Phelan, detta "Skeeter", giovane ragazza dell'alta società e aspirante scrittrice, torna a casa dopo aver finito gli studi universitari a New York. Il ritorno nel vecchio ambiente alto-borghese del Sud, carico di ipocrisie e di affettate buone maniere, e le nuove consapevolezze liberali derivanti dalla sua indole polemica e dalla sua istruzione superiore, spingono l'ardimentosa "Skeeter" a dedicarsi attivamente alla scrittura di un libro di denuncia del razzismo che ancora colpisce le donne di colore che, in qualità di domestiche, tate, governanti, cuoche o cameriere, hanno servito, accudito e fatto crescere famiglie come la sua. Aiutata da due di loro, Aibileen e Minnie, "Skeeter" pubblicherà un racconto verità che farà scalpore, scandalo e imbarazzo, ponendo la gente del suo stesso ceto sociale di fronte allo specchio impietoso della propria ipocrisia. Adattando il romanzo omonimo di Kathryn Stockett, Tate Taylor ha scritto e diretto questa elegante commedia drammatica che affronta con la giusta dose di ironia, tenerezza, indignazione e senso civico un tema scottante, doloroso, spinoso e, purtroppo, sempre attuale come quello dei diritti civili e della reale integrazione di fatto per gli afroamericani. La storia si focalizza sul caso specifico delle operose domestiche che hanno cresciuto con affetto e dedizione tanti figli eccellenti della upper class bianca del Sud degli Stati Uniti, ma, ovviamente, va letta in maniera trasversale e universale, estendendola all'intera categoria dei neri d'America. Non a caso nel film vengono mostrati il Nobel per la pace a Martin Luther King, l'omicidio di Kennedy e le canzoni di Bob Dylan inneggianti alla tolleranza e alla parità di diritti per tutti i membri della società americana. E' un film garbato e decoroso nella raffigurazione di un ambiente inamidato dal conformismo, tanto sfarzoso nei modi, negli abiti e nello stile di vita, quanto gretto e squallido nell'ideologia arretrata e arrogante. I punti di forza sono la perfetta ricostruzione d'ambiente, la luminosa fotografia , l'energia radiosa che si irradia dagli occhi, dalle azioni e dall'audacia morale della protagonista e, ovviamente, la magnifica squadra di attrici, tutte bravissime e impeccabili nei rispettivi ruoli. Tra queste segnaliamo Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Bryce Dallas Howard e Sissy Spacek. I punti deboli sono facilmente intuibili dal "manico" dell'opera: prodotto da Chris Columbus e distribuito dalla Walt Disney; il che si traduce in eccessi di buonismo, di retorica edificante e di "zuccheri" a profusione, specialmente nella parte finale. Tre candidature agli Oscar per le interpreti femminili (la Davis, la Spencer e la Chastain), ma con una sola statuetta portata a casa: miglior attrice non protagonista per Octavia Spencer.

Voto:
voto: 3/5

Nessun commento:

Posta un commento