sabato 5 giugno 2021

Trash (2014) di Stephen Daldry, Christian Duurvoort

Dal romanzo omonimo di Andy Mulligan. A Rio de Janeiro tre adolescenti di una baraccopoli, Rafael, Gardo e Rato, lavorano smistando rifiuti nell'enorme discarica a cielo aperto della loro favela. Un giorno vi trovano per caso un portafogli contenente denaro, una chiave, un calendario ed una foto con dei numeri annotati sul retro. La polizia, di cui loro non si fidano, piomba subito nel quartiere alla ricerca del portafogli scomparso, promettendo una lauta ricompensa a chi lo restituisce. I tre amici capiscono che qualcosa non quadra e decidono di mettersi alla ricerca del proprietario, per svelare il mistero che si nasconde dietro alla faccenda. Sarà l'inizio di un'avventura entusiasmante e anche molto pericolosa, che coinvolge politici corrotti e associazioni criminali. Ma i tre piccoli improbabili eroi per caso saranno aiutati da un prete grintoso e una giovane assistente sociale americana che fanno volontariato nella favela. Energica e coinvolgente favola avventurosa, in bilico tra denuncia sociale, realismo tragico, buddy-movie adolescenziale, thriller esotico metropolitano e film d'azione alla maniera americana. E' una pellicola agile e adrenalinica, forte del colore delle ambientazioni etniche e della sfacciata simpatia dei piccoli protagonisti, che sono autentici maestri "creativi" dell'arte di arrangiarsi (a causa del degrado sociale in cui sono cresciuti), briosi e scaltri, ma anche animati da senso religioso e ideali di giustizia, vissuti con l'allegra incoscienza tipica della loro età. La descrizione ambientale è da un lato rigorosa e naturalistica (le bidonville, la mega-discarica, la violenta realtà delle favelas, le contraddizioni sociali, la polizia corrotta, i narcotrafficanti, la politica connivente), dall'altro favolistica (perchè filtrata attraverso la prospettiva infantile dei protagonisti) e da un altro ancora "sospetta" (come quando autori anglosassoni raccontano delle realtà di miseria molto distanti dal loro mondo). Ovviamente la mente corre subito al pluripremiato (e sopravvalutato) The Millionaire (2008) di Danny Boyle, con cui il film della coppia Daldry-Duurvoort ha più di una connessione, ma questo Trash, meno conosciuto e meno celebrato, risulta addirittura più convincente, spigliato e gradevole, e soprattutto meno retorico ed emotivamente "ricattatorio". Al Festival di Roma ha ricevuto, tra grandi applausi, il premio del pubblico al miglior film. Nel cast vanno segnalati i tre bravissimi piccoli interpreti (attori non professionisti reclutati realmente nelle favelas) Rickson Tevez, Eduardo Luis, Gabriel Weinstein, perfettamente integrati con nomi importanti come Rooney Mara, Martin Sheen e Wagner Moura. Uno dei produttori esecutivi è Fernando Meirelles ed è quasi superfluo sottolineare come l'estetica della prima parte della pellicola faccia pensare al suo City of God (2001), ma con stile e sguardo completamente diversi.

Voto:
voto: 3,5/5

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