mercoledì 23 giugno 2021

La terrazza (1980) di Ettore Scola

Durante una serata mondana su una bella terrazza romana, una serie di personaggi s'incontrano e si scontrano, tutti accomunati dall'età non più verde e dall'appartenenza all'alta borghesia intellettuale. Lo sceneggiatore Enrico da tempo in crisi artistica e alla disperata ricerca di un ritorno d'ispirazione. Il giornalista Luigi, lasciato da sua moglie e perennemente sconsolato. Il produttore cinematografico Amedeo che finanzia soltanto filmacci di serie B perchè vuole andare sul sicuro, nonostante la moglie lo esorti di continuo ad essere più ambizioso. Il deputato comunista Mario, ex partigiano, ormai malinconicamente disincantato perchè ha visto sfumare tutti i nobili ideali politici per cui ha combattuto e che adesso vivacchia tra storie galanti e discorsi nostalgici. Il funzionario RAI Sergio, depresso e macilento, che sognava di diventare un grande scrittore ma poi si è dovuto accontentare di un noioso lavoro d'ufficio. Un anno dopo si ritroveranno nello stesso luogo, sarà cambiato qualcosa? Commedia amaramente nostalgica di Ettore Scola che ritorna su temi a lui cari (e già sviscerati meglio in altri suoi film passati) come quelli del bilancio esistenziale (inevitabilmente in perdita), del rimpianto per il "dolce" passato e del disincanto generato da occasioni mancate, sogni infranti, treni perduti, spesso senza rendersene conto, ma quasi sempre per "colpe" o mancanze personali. Non è un film patetico nè lamentoso, non è un'elegia melensa del passatismo fine a sè stessa, ma, piuttosto, un intenso affresco antropologico decadente, focalizzato sull'ambiente radical-chic della borghesia dei salotti romani, che prende atto di un fallimento e non manca di autocritica. E' più che evidente che il grande Maestro campano sta parlando anche di sè in questo elegante e dolente canto del cigno, che racconta la crisi di una generazione, di una classe dirigente, di una visione politica, di una ideologia intellettualista e, non per ultima, della gloriosa era della Commedia all'Italiana. E per questo Scola chiama quasi tutti coloro che l'hanno fatta, che ne hanno scritto la storia, rendendola grande: Age & Scarpelli alla sceneggiatura, Armando Trovajoli alla colonna sonora e poi un cast di stelle e "mattatori" storici come Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Serge Reggiani, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Carla Gravina e Ombretta Colli. Mancano Sordi, Manfredi e la Vitti e poi il quadro sarebbe stato completo, ma anche così è di notevole suggestione emblematica. Non tutto funziona alla perfezione in questo film lungo ed episodico, ogni tanto affiora impietoso qualche senso di stanchezza o di deja-vu, ma Scola è Scola, la classe non è acqua e l'ampiezza di respiro di quest'opera potente ed evocativa è incontestabile. Due premi "pesanti" al Festival di Cannes: alla Migliore sceneggiatura per Ettore Scola, Age e Scarpelli ed alla miglior attrice non protagonista per Carla Gravina.

Voto:
voto: 3,5/5

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