Dal romanzo "La spartizione" di Piero Chiara (1964). Emerenziano Paronzini, attempato funzionario del fisco che vive in una cittadina settentrionale, erotomane sornione e calcolatore, decide di sposarsi e mette nel mirino le tre sorelle Tettamanzi, non particolarmente avvenenti ma ereditiere benestanti. Alla fine opta per la seconda, Fortunata, si trasferisce in casa loro come un padrone e diviene amante "a turno" anche delle altre due, che lo coccolano e lo riveriscono con malizioso servilismo. Ancora non pago decide di "dedicarsi" anche alla domestica, ma non ha fatto bene i conti con gli anni che passano. Beffarda commedia boccaccesca di Alberto Lattuada, sotto forma di grottesca satira di costume sui vizi dell'ipocrita borghesia provinciale, infantile, viziata e lussuriosa. Nel suo sarcasmo corrosivo è un film crudele, desolante e dissacrante, sopra la media delle commedie italiane di questo tipo. Memorabile interpretazione di Ugo Tognazzi, icona perfetta dei vizi, delle manie, delle nevrosi e dei malcostumi del borghese medio, e vocalmente sublime col suo evocativo accento lombardo, perfetto per il personaggio. Il microcosmo femminile, rappresentato all'insegna di un'euforia ormonale figlia di lunghe repressioni, è ben recitato da Francesca Romana Coluzzi, Milena Vukotic e Angela Goodwin, ma è in forte odore di maschilismo (tra l'altro perfettamente consono ai costumi d'epoca). Paradossale, caricaturale e godereccio, offre un affresco al vetriolo inquietante della meschina e bigotta "italietta" di provincia. Bella colonna sonora di Fred Bongusto, con il motivo conduttore ("Tutta tutta", cantato da I Giganti) che ebbe un discreto successo all'uscita del film.
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