lunedì 21 giugno 2021

Venga a prendere il caffè... da noi (1970) di Alberto Lattuada

Dal romanzo "La spartizione" di Piero Chiara (1964). Emerenziano Paronzini, attempato funzionario del fisco che vive in una cittadina settentrionale, erotomane sornione e calcolatore, decide di sposarsi e mette nel mirino le tre sorelle Tettamanzi, non particolarmente avvenenti ma ereditiere benestanti. Alla fine opta per la seconda, Fortunata, si trasferisce in casa loro come un padrone e diviene amante "a turno" anche delle altre due, che lo coccolano e lo riveriscono con malizioso servilismo. Ancora non pago decide di "dedicarsi" anche alla domestica, ma non ha fatto bene i conti con gli anni che passano. Beffarda commedia boccaccesca di Alberto Lattuada, sotto forma di grottesca satira di costume sui vizi dell'ipocrita borghesia provinciale, infantile, viziata e lussuriosa. Nel suo sarcasmo corrosivo è un film crudele, desolante e dissacrante, sopra la media delle commedie italiane di questo tipo. Memorabile interpretazione di Ugo Tognazzi, icona perfetta dei vizi, delle manie, delle nevrosi e dei malcostumi del borghese medio, e vocalmente sublime col suo evocativo accento lombardo, perfetto per il personaggio. Il microcosmo femminile, rappresentato all'insegna di un'euforia ormonale figlia di lunghe repressioni, è ben recitato da Francesca Romana Coluzzi, Milena Vukotic e Angela Goodwin, ma è in forte odore di maschilismo (tra l'altro perfettamente consono ai costumi d'epoca). Paradossale, caricaturale e godereccio, offre un affresco al vetriolo inquietante della meschina e bigotta "italietta" di provincia. Bella colonna sonora di Fred Bongusto, con il motivo conduttore ("Tutta tutta", cantato da I Giganti) che ebbe un discreto successo all'uscita del film.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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