sabato 19 giugno 2021

La ragazza di Trieste (1982) di Pasquale Festa Campanile

Dino, disegnatore di fumetti, s'innamora di Nicole, bella ragazza misteriosa conosciuta sulla spiaggia, e inizia con lei un rapporto erotico ossessivo e violento, a causa delle continue sparizioni e ritorni di lei che, pur evidentemente attratta dall'uomo, si comporta spesso in modo strano, divertendosi a provocare gli uomini e ad assumere atteggiamenti di maliziosa esuberanza. Dopo molte incomprensioni Dino scopre il segreto di Nicole e decide di aiutarla. Ma sarà sufficiente la forza del suo amore? Dramma erotico sentimentale di Pasquale Festa Campanile, in cui il regista lucano adatta per il cinema il suo omonimo romanzo, a sua volta liberamente ispirato alla tormentata storia d'amore tra Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda. E' un cupo racconto di ossessioni sessuali, di follia, di esibizionismo possessivo e di disperazione interiore, in cui la passione ed il sesso diventano elementi ferocemente primordiali di ribellione alla solitudine estrema che attanaglia i protagonisti. Con toni plumbei e atmosfere decadenti, esaltati dalla bella fotografia grigia di Alfio Contini, il film mette in contrasto un senso di morte che lo pervade intimamente con la vitalità nevrotica dei due amanti, innestando in una struttura da melodramma psicologico il dualismo concettuale tra maschilismo dominante ed un elemento femminile libero, selvaggio e perturbante, di cui il corpo perfetto (e quasi sempre nudo) di Ornella Muti rappresenta l'icona ideale di impossibile oggetto del desiderio. La sequenza che ha reso famosa la pellicola, con la Muti seminuda e con la testa rasata che s'immerge in mare, è indubbiamente potente ed evocativa, ma il resto del film non si mantiene alla medesima altezza, galleggiando spesso in maniera incerta in un limbo narrativo di convenzionale approssimazione. La coppia di attori protagonisti, Ben Gazzara e Ornella Muti, avevano già lavorato insieme l'anno precedente in Storie di ordinaria follia di Marco Ferreri. L'effetto, indubbiamente ben riuscito, della testa di Ornella Muti rasata a zero, è frutto di un trucco cinematografico.
 
Voto:
voto: 2,5/5

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