lunedì 21 giugno 2021

La stanza del vescovo (1977) di Dino Risi

Nord Italia, 1946. Marco Maffei, giovane playboy benestante, veleggia a zonzo sul Lago Maggiore con la sua barca (la Tinca), in cerca di avventure galanti. Fa la conoscenza del bizzarro Temistocle Mario Orimbelli, uomo maturo e gaudente che lo invita nella sua villa dove gli presenta la bisbetica moglie Cleofe e la splendida cognata Matilde, il cui marito risulta disperso nella guerra in Africa da cui non è mai tornato. L'invadente Temistocle si unisce alle peregrinazioni in barca di Marco, insieme al quale si sollazza con donne compiacenti conosciute nei vari porti sul lago. Quando Cleofe muore annegata per apparente suicidio, Temistocle ne eredita il patrimonio e sposa la bella Matilde. A questo punto Marco inizia a sospettare di essere stato coinvolto in una macchinazione criminosa. Dal romanzo omonimo di Piero Chiara, Dino Risi ha tratto un torbido giallo a forti tinte erotiche che si mescola con la commedia, in cui le ambientazioni e le atmosfere sono più riuscite dei personaggi, stereotipati e poco sfumati nelle ambiguità psicologiche, probabilmente per problemi di sceneggiatura. Visivamente magnifico negli scenari naturali abbacinanti del Lago Maggiore e nelle opulente scenografie delle residenze nobiliari, ha il suo maggior punto di forza nelle suggestioni morbose che pervadono la vicenda, dipingendo l'affresco di una élite privilegiata subdola e immorale. Dal punto di vista dell'intreccio giudiziario il pathos è labile e lo sviluppo facilmente prevedibile, forse perchè l'autore era maggiormente interessato a realizzare una parabola sulla decadenza dei costumi dell'upper-class piuttosto che un thriller di suspense. Nel cast, tra Patrick Dewaere inamidato e Ornella Muti quasi mai vestita, il più convincente è il protagonista Ugo Tognazzi, un po' troppo sopra le righe ma, come al solito, efficace e versatile in tutti i ruoli che interpreta. Il film uscì in sala con un divieto ai 14 anni per le molte scene di nudo integrale e il ruolo della Muti doveva essere inizialmente interpretato da Lilli Carati, starlet di pellicole "scollacciate" particolarmente nota in quegli anni, poi passata al cinema pornografico.
 
Voto:
voto: 3/5

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