mercoledì 23 giugno 2021

Ultimo minuto (1987) di Pupi Avati

Walter Ferroni è un manager calcistico di una piccola squadra di provincia che naviga in bassa classifica nella serie A degli anni '80. Uomo appassionato e professionalmente competente, ha dedicato tutta la sua vita al calcio, sacrificando affetti, famiglia e denaro. La società per cui lavora si trova in cattive acque, tra conti in rosso, risultati scarsi e liti di spogliatoio, ma Ferroni non si perde d'animo. Interviene un giovane presidente, Renzo Di Carlo, rampante ed egocentrico, che rileva la proprietà, modifica tutto l'assetto societario e manda via Ferroni, ritenendolo ormai inadeguato, esponente di una vecchia guardia di cui non approva metodi e mentalità. Ma l'uomo non si arrende e continua a lavorare dietro le quinte per risollevare le sorti della sua squadra. Dopo una serie di sconfitte disastrose Di Carlo, sotto la pressione dell'ambiente, decide di richiamarlo dandogli pieni poteri, nella speranza di raggiungere una salvezza che appare impossibile. Commedia di costume di Pupi Avati di ambientazione calcistica (anche se però il calcio vero, quello giocato, non si vede quasi mai), che descrive con lucidità e realismo i retroscena di un mondo popolarissimo, di cui però la maggioranza del pubblico conosce solo gli aspetti puramente sportivi, ignorandone il sottobosco di interessi economici, subdoli intrallazzi e rapporti di potere. Avati lo racconta con la delicatezza del suo tocco malinconico, mettendo in primo piano il dramma umano del suo protagonista (egregiamente interpretato da Ugo Tognazzi), un uomo che vede vicino il tramonto della carriera per cui ha duramente lottato ed in cui ancora crede, secondo una concezione romantica del calcio ormai in via di estinzione con l'arrivo delle grandi corporazioni che investono capitali enormi e che lo considerano come puro business. In questo film appassionato, non privo di retorica e indulgenze didascaliche, il calcio diventa quasi una metafora della vita sociale, combattuta tra passione, dovere, ansia del risultato e tabù della sconfitta. Molto interessante l'ombra della corruzione e del calcio scommesse che aleggia sull'opera, connotandola di un acre sapore di denuncia civile, purtroppo non priva di fondamento per tutto quello che sappiamo. Il regista ha rivelato che la figura di Ferroni è stata ispirata al famoso dirigente sportivo Italo Allodi. Completano il cast Diego Abatantuono, Elena Sofia Ricci, Massimo Bonetti e Lino Capolicchio. Diversi celebri giornalisti sportivi hanno partecipato al film comparendo in forma di cameo, tra questi ricordiamo: Enrico Ameri, Aldo Biscardi ed Enrico Mentana.
 
Voto:
voto: 3/5

Nessun commento:

Posta un commento