Alessandro e Arturo sono una coppia gay di lungo corso, ma in evidente stato di crisi. Alessandro fa l'idraulico ed è "l'uomo di casa", che garantisce un reddito fisso, piace alle persone e talvolta si concede qualche scappatella di letto. Arturo è un aspirante scrittore, colto e raffinato ma intimamente represso, che soffre per il naturale fascino estroverso del partner da cui si sente da tempo escluso. Nella loro routine di fragile equilibrio irrompe Annamaria, una ex di Alessandro con cui è rimasta in ottimi rapporti, che ha due figli nati da padri diversi ma accomunati dall'assenza. La ragazza, che ha da tempo rotto ogni rapporto con la sua famiglia siciliana, austera e di nobili origini, deve ricoverarsi in ospedale per degli esami clinici e chiede ai due uomini di potergli affidare i figli per il tempo necessario. Sarà l'inizio di un "terremoto" emotivo che coinvolgerà tutti gli interessati, in maniera imprevedibile. Melodramma sentimentale, sospeso tra la commedia, la tragedia e l'operetta, con cui il regista Ferzan Ozpetek ritorna ad abbracciare totalmente i suoi temi tipici che sono diventati tratti distintivi del suo cinema: famiglie allargate, sessualità "flessibile", colorita empatia collettiva condivisa tra una "corte" di bizzarri personaggi, fitti dialoghi con il "cuore in mano", rapporti umani intensi e mutevoli, quasi percorsi da una elettricità palpabile che è espressione di paura, tenerezza, insicurezza e passione. E' un film lirico e vagabondo, girato "alla Ozpetek" ed ambientato tra Roma e la Sicilia, tra traumi del passato, drammi attuali e inattesa capacità di rinnovarsi nei propri sentimenti, per guardare il proprio mondo con occhi nuovi. Un po' troppo lungo e a tratti ripetitivo, non esente da languore retorico o da furbizie edificanti, il film procede con ritmo brioso tra momenti molto ispirati ed altri decisamente forzati, mettendo sempre a nudo l'anima dei personaggi, secondo gli stilemi dell'autore. Bella la canzone "Che vita meravigliosa", scritta e cantata da Diodato per la colonna sonora, e buona prova del cast in cui spiccano Edoardo Leo e Jasmine Trinca, mettendo parzialmente in ombra un adombrato Stefano Accorsi. Nella soundtrack c'è anche un inedito di Ivano Fossati cantato da Mina: "Luna diamante". Il titolo deriva da uno dei luoghi della pellicola: il santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina, in provincia di Roma.
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