Una coppia di anziani sposati, Anne e Georges, vive serenamente il tramonto della vita all'insegna di piccoli riti quotidiani: le suonate al pianoforte, le visite della figlia Eva o di qualche ex allievo, le normali attività domestiche. Ma, un giorno, Anna si "spegne" per qualche minuto, poi si ridesta brevemente prima di essere definitivamente colpita da un violento ictus cerebrale che la paralizza, la umilia e la rende un corpo inerte, totalmente dipendente dalle cure dell'amorevole marito. Il dolore del quotidiano diventa sempre più duro da sopportare e il progressivo peggioramento delle condizioni di Anne consumano il suo fisico e la sua dignità di essere umano. L'amore di Georges, totale e assoluto, viene messo a dura prova di fronte alla crudeltà della vita, che non fa sconti e ti mette davanti a decisioni ardue. Struggente storia d'amore che osa mostrare quello che, di solito, viene
tenuto nascosto: la vecchiaia, la malattia, la sofferenza, la morte. Il
glaciale regista austriaco ci regala il suo film più "romantico", per
quanto doloroso e straziante, come suggerito fin dal titolo.
Straordinari i due interpreti, Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle
Riva, che si sono donati completamente al progetto senza alcuna remora.
L'eterno dualismo Amore-Morte assume qui una connotazione diversa,
perchè visto da una prospettiva "nuova": quella di un disperato e
dignitoso accompagnamento verso l'ultima tappa di una vita vissuta
insieme. L'ultimo doloroso concerto che apre la strada a questioni etiche, decisioni gravose, dubbi amletici, posizioni religiose. Asciutto ed asettico come sempre, lo sguardo di Haneke "risolve" la questione da par suo, mettendo al centro di tutto l'uomo e la sua dignità, con uno stile che si rivela, al tempo stesso, coraggioso e pudico, pietoso e severo. L'autore si concede qualche cedimento "sentimentale" solo nel finale, con la memorabile sequenza del piccione,
che è pura maestria registica e contiene tutto il senso dell'opera. E' il miglior film della stagione 2012 insieme a "The master" di P.T.Anderson.
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