Cult poco conosciuto e dal genere difficilmente collocabile: inizia come
un classico poliziesco ma poi diventa qualcos'altro assumendo i toni
del thriller e del noir, ma con atmosfere e contenuti "sporchi", sadici e
violenti, che un po’ ricordano L’ultima casa a sinistra (1971)
di Wes Craven, sebbene in versione "on the road". E' il film maledetto
di Bava, unico ed atipico nella filmografia del grande regista ligure.
Per il suo stile malsano, può essere giustamente considerato un
precursore del genere pulp. Non a caso registi come Martin
Scorsese o Quentin Tarantino hanno spesso dichiarato il loro amore per
questa misconosciuta pellicola baviana ed il secondo ne ha tratto
ispirazione per il celebre Le iene (Reservoir Dogs)
(1992), a cominciare dal titolo. Vagamente ispirato ad un racconto di
Ellery Queen, la pellicola racconta le vicende di tre reietti, detti "il
dottore", "bisturi" e "32", che, in fuga con il malloppo da una rapina
finita nel sangue, prendono in ostaggio un uomo dall'aspetto inoffensivo
(Riccardo Cucciolla), il suo bambino malato ed una donna, Maria, amica
di una vittima della rapina. Sarà l'inizio di un incubo fatto di
umiliazioni, violenze e morte per i malcapitati ostaggi. Stavolta Bava abbandona completamente i suoi manierismi stilistici in
favore di uno stile asciutto, superando di gran lunga il nichilismo ed
il pessimismo già mostrati in Reazione a catena (1971). Il film
non uscì mai al cinema perché la casa di produzione dell'epoca fallì e
rimase nel dimenticatoio fino agli anni '90, quando fu recuperato,
restaurato e rieditato in DVD, sebbene in diverse versioni. La prima di
queste, uscita con l'improbabile titolo di Semaforo Rosso aveva
vari tagli nelle scene più efferate ed un finale edulcorato,
completamente diverso da quello originale. Fortunatamente poi è uscita
anche la versione originale, con il titolo iniziale ed il finale voluto
dal regista. Un film duro, scioccante e politicamente scorretto ma anche
un cult memorabile del nostro cinema di genere. Da segnalare la
presenza del cantante Don Backy nel ruolo dello psicopatico "bisturi" e
di George Eastman, ovvero Luigi Montefiori, in quello di "32".
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento