lunedì 16 dicembre 2013

Terminator (The Terminator, 1984) di James Cameron

Los Angeles, 2029. Il mondo è stato distrutto da una guerra nucleare provocata dalle macchine, super computer intelligenti divenuti "autonomi" che si sono ribellati alla razza umana, causandone l'annientamento per prendere il controllo del pianeta. Un piccolo manipolo di superstiti ha organizzato una tenace resistenza e cerca di contrastare disperatamente il dominio delle macchine. Il loro capo e leader carismatico è John Connor, sul quale si fondano le residue speranze del genere umano. Skynet, il computer centrale che comanda le macchine, decide allora di mandare indietro nel tempo la più formidabile arma mai concepita: un terminator, ovvero un robot indistruttibile costituito da uno scheletro metallico ricoperto da carne umana e con un microprocessore al posto del cervello. Lo scopo della missione è di inviare il terminator nell'anno 1984 per uccidere Sarah, la futura madre di John Connor, ed impedire quindi la nascita del leader dei ribelli. Ma la resistenza invierà, a sua volta, nel passato un guerriero di fiducia, Kyle Reese, con lo scopo di proteggere la donna che genererà il loro eroe.  Straordinario action fantascientifico targato James Cameron, quando il famoso "Jimbo" non era ancora "re del mondo". Film cupo ed avvincente, dalle sporche atmosfere da b-movie e dal ritmo incessante che non concede tregua, girato con pochi mezzi ma con molte idee, garantisce una stupefacente resa visiva ed un patos adrenalinico. Ha segnato per sempre la carriera del monolitico Arnold Schwarzenegger regalandogli il suo ruolo più celebre (che tornerà ad interpretare per altre due volte) e ci ha offerto uno dei cattivi più iconici e famosi della storia del cinema. Pellicola di culto degli 80's, ha dato origine a ben tre seguiti di cui il secondo (sempre diretto da Cameron) rappresenta una delle vette nel campo del cinema spettacolare e degli effetti speciali hollywoodiani. Ma il più bello resta, di gran lunga, il primo: più fosco, più cattivo e più denso di fascino oscuro. Il tema, già abusato, dello scontro uomo-macchina viene qui rinverdito attraverso la figura del Terminator, il robot dall'aspetto umano e dall'anima di metallo che "non si fermerà mai" fino a quando non avrà ghermito la sua preda e completato la sua truce missione. Va detto, ad onor del vero, che quasi niente è originale in questo film: ad esempio una cosa del genere si era già vista nell'interessante Il mondo dei robot (1973) di Michael Crichton, in cui un inquietante Yul Brynner interpretava un robot pistolero che braccava le sue vittime in un far west ricostruito in un futuristico parco dei divertimenti. Ed è stato proprio questo personaggio l'autentico antesignano del terminator, a cui Cameron si è certamente ispirato. Ma va dato atto al famoso regista americano di aver saputo creare un universo di grande potenza visionaria, a metà strada tra il noir cibernetico ed il thriller apocalittico. Rappresenta, ancora oggi, il miglior film di James Cameron ed uno dei massimi esponenti del genere sci-fi.

Voto:
voto: 4/5

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