lunedì 16 dicembre 2013

Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs, 1991) di Jonathan Demme

Clarice Starling, giovane e risoluta agente che frequenta il duro tirocinio per entrare nell'FBI, viene mandata dal suo superiore nel manicomio criminale di Baltimora per interrogare un pericoloso omicida seriale, Hannibal Lecter, ex psichiatra che uccideva i suoi pazienti e si cibava dei loro resti. Il diabolico Lecter si diverte a giocare al gatto col topo con l'inesperta ragazza, ma risulta affascinato dal suo carattere forte e dalla sua disarmante sincerità. Il vero scopo della missione di Starling è la speranza che il geniale cannibale riveli qualche dettaglio importante che aiuti a svelare l'identità di un altro micidiale serial killer, soprannominato "Buffalo Bill" perché scuoia le sue vittime dopo averle uccise. Il crudele Bill ha appena rapito la figlia di un senatore ed è diventato il nemico pubblico numero uno. La tenace Starling sta al gioco e dimostra una sorprendente abilità nell'interagire con Lecter, traendo il massimo dal singolare rapporto che la porterà sempre più vicina al male. Il secondo adattamento cinematografico dei romanzi di Thomas Harris (dopo il "Manhunter" di Mann del 1986) ci regala uno dei thriller più belli, famosi e celebrati di tutti i tempi. Interamente costruito sulle atmosfere malsane e sul "quid pro quo" tra i due straordinari protagonisti, è un horror psicologico dal meccanismo perfetto di sontuosa impaginazione estetica e di conturbante malia oscura. Pieno di dialoghi memorabili e di sequenze ad effetto, mantiene lo spettatore incollato alla sedia attraverso un viaggio/indagine a due livelli: nella mente del serial killer e nell'animo dell'inquieta protagonista, la recluta FBI Clarice Starling. Memorabile interpretazione di Anthony Hopkins che ha reso il suo Hannibal Lecter uno dei cattivi più famosi ed "amati" del grande schermo. Più dello spietato killer a cui si dà la caccia, Buffalo Bill, o della tormentata Clarice Starling, che vuol catturare i "mostri" per allontanare i demoni del suo animo, è Lecter l'autentico protagonista del film, ed in questa originale scelta risiede il maggior merito del regista, Jonathan Demme, e la chiave dell'enorme successo del film. Cinque Oscar "pesanti" ed un enorme successo mondiale per un must degli psico-thriller. Ha avuto tre mediocri "seguiti", ma solo il predecessore ("Manhunter") vale quanto, e forse più, del nostro.

Voto:
voto: 4/5

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