lunedì 16 dicembre 2013

Zombi (Dawn of the Dead, 1978) di George A. Romero

Secondo capitolo della saga sugli zombie di George Romero dopo il rivoluzionario “La notte dei morti viventi” (Night of the Living Dead, 1968) e, secondo alcuni, addirittura superiore ad esso. Frenetico ed apocalittico, rispetto al ritmo più compassato del predecessore, esprime al meglio la caustica critica sociale dell’autore a partire dalla suggestiva ambientazione dei 3/4 della pellicola: un centro commerciale, simbolo del consumismo occidentale. Notevole il paragone metaforico tra capitalismo e cannibalismo, così come le sferzate anti-militariste o le critiche istituzionali presenti nella pellicola. Ancora una volta gli zombi, più che elementi orrorifici a sé stanti, rappresentano la causa scatenante dell’orrore che alberga nell’animo umano e che esplode in condizioni “estreme”. E’ un’opera decisamente figlia della sua epoca, gli anni ’70, che sdoganò definitivamente il gore estremo sul grande schermo. Esistono diverse versioni del film, ad esempio quella europea fu curata dal nostro Dario Argento (grande amico di Romero) che tagliò circa 5 minuti di pellicola, modificò le musiche e diede all’opera un taglio concettuale differente, più orientato all’action, eliminando del tutto le scene di umorismo nero del girato iniziale. Manco a dirlo, la migliore versione è quella uscita nelle sale americane, ovvero la theatrical cut di Romero. Il film ha avuto un pessimo remake nel 2004.

Voto:
voto: 4/5

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