Questo è un piccolo e misconosciuto gioiello del nostro cinema di
genere, diretto da Aldo Lado, regista nato a Fiume, che dimostrerà una
notevole vena thriller, unita anche ad un buon senso estetico.Trama: il
giornalista americano Gregory Moore giace sul lettino di un obitorio in
attesa di autopsia, ma in realtà egli non è morto, si trova in una
specie di catalessi che gli consente comunque di pensare, percepire ciò
che accade e ricordare gli eventi che lo hanno condotto su quel lettino.
Così ci viene mostrato, attraverso dei flashback, l’indagine di Moore
su un misterioso serial killer, in seguito alla scomparsa della sua
donna, Mira. Egli arriva a scoprire che un locale notturno, chiamato
“Club 99”, nasconde in realtà una segreta e potente organizzazione
diffusa in tutto il mondo, che fa capo al diabolico Prof. Karting, che
si propone di plagiare le menti dei giovani, attraverso oscuri rituali
satanici, in modo da privarli di ogni istinto di ribellione contro
l’ordine costituito.
Un thriller nero con venature horror davvero notevole, questo di Lado,
ambientato a Praga, musicato da Morricone e dominato dalle tipiche
atmosfere mitteleuropee. I momenti di tensione non sono moltissimi ed
anche il gore level è decisamente basso: Lado punta tutto sulla storia,
sulle atmosfere claustrofobiche e sul lento e progressivo scivolamento
del protagonista verso la paranoia. Il cocktail funziona bene ed avvince
lo spettatore e l’ardito accostamento tra fantapolitica e horror
demoniaco, che vuol dare all'opera una dignità "politica" (di chiara
matrice post sessantottina) è di coraggiosa originalità.
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