domenica 15 dicembre 2013

La corta notte delle bambole di vetro (1971) di Aldo Lado

Questo è un piccolo e misconosciuto gioiello del nostro cinema di genere, diretto da Aldo Lado, regista nato a Fiume, che dimostrerà una notevole vena thriller, unita anche ad un buon senso estetico.Trama: il giornalista americano Gregory Moore giace sul lettino di un obitorio in attesa di autopsia, ma in realtà egli non è morto, si trova in una specie di catalessi che gli consente comunque di pensare, percepire ciò che accade e ricordare gli eventi che lo hanno condotto su quel lettino. Così ci viene mostrato, attraverso dei flashback, l’indagine di Moore su un misterioso serial killer, in seguito alla scomparsa della sua donna, Mira. Egli arriva a scoprire che un locale notturno, chiamato “Club 99”, nasconde in realtà una segreta e potente organizzazione diffusa in tutto il mondo, che fa capo al diabolico Prof. Karting, che si propone di plagiare le menti dei giovani, attraverso oscuri rituali satanici, in modo da privarli di ogni istinto di ribellione contro l’ordine costituito. Un thriller nero con venature horror davvero notevole, questo di Lado, ambientato a Praga, musicato da Morricone e dominato dalle tipiche atmosfere mitteleuropee. I momenti di tensione non sono moltissimi ed anche il gore level è decisamente basso: Lado punta tutto sulla storia, sulle atmosfere claustrofobiche e sul lento e progressivo scivolamento del protagonista verso la paranoia. Il cocktail funziona bene ed avvince lo spettatore e l’ardito accostamento tra fantapolitica e horror demoniaco, che vuol dare all'opera una dignità "politica" (di chiara matrice post sessantottina) è di coraggiosa originalità.

Voto:
voto: 3,5/5

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