domenica 15 dicembre 2013

Senso (1954) di Luchino Visconti

E' uno dei capolavori assoluti di Visconti e del cinema italiano. Segnò il passaggio del grande autore milanese dal neorealismo a nuovi modelli cinematografici, probabilmente più vicini alle sue esigenze artistiche e intellettuali. Attingendo a piene mani dal romanzo borghese, dal dramma storico e dalla grande tradizione del melò operistico, Visconti dà forma compiuta alla sua visione raffinata attraverso un potente affresco epico che contrappone i nobili ideali romantici del Risorgimento italiano alla bassezza morale di un'aristocrazia pusillanime involuta nel suo pavido immobilismo. Tratto da un racconto di Boito e ambientato durante la terza guerra d'indipendenza tra Italia ed Austria, è una fiammeggiante storia d'amore tra una nobildonna veneta ed un pavido ufficiale austriaco. Vinta dalla passione la donna finisce per tradire la causa patriottica nazionale. Col suo immenso gusto estetico e la sua innata capacità di analizzare la storia, il grande Maestro milanese ci regala una delle sue gemme più preziose, intessendo abilmente melodramma, storia, politica e tragedia. Il suo alto senso drammatico, sempre incline verso morte e decadenza, si compie in un finale nero di austera bellezza tragica, che rinnega amaramente lo spirito romantico dell'opera con un ribaltamento prospettico di spericolata suggestione. La sontuosa impaginazione formale, che si compiace nella ricchezza delle scenografie, nell'opulenza dei costumi, nei richiami pittorici e nello splendore dei colori, va di pari passo con la vocazione estetica dell'autore che mescola ardente passione, struggimento nostalgico, ricchezza figurativa, lettura critica della storia e senso opprimente di morte. Un altro grande valore aggiunto, che sancisce l'assoluta onestà intellettuale viscontiana, risiede nella raffigurazione antiretorica del Risorgimento, ben lontana dal didascalismo eroico dei modelli scolastici e pregna di una problematica ambiguità. Il Risorgimento viscontiano di Senso ha il gusto beffardo di una rivoluzione tradita, mettendo così al bando ogni tentazione di populismo. Nel cast segnaliamo Farley Granger, Alida Valli, Massimo Girotti, Rina Morelli e Christian Marquand. Leggenda vuole che il regista avesse inizialmente pensato a Marlon Brando e Ingrid Bergman per i due ruoli principali. Senso fu un notevole sforzo produttivo per i tempi e molti parlarono addirittura di una sorta di Via col vento all'italiana. Alla sua uscita divise la critica (in molti non gradirono l'abbandono del neorealismo da parte di Visconti), ebbe parecchi problemi di censura per l'audacia delle sequenze amorose e fece registrare un grande successo commerciale al botteghino. E' uno dei modelli obbligatori del cinema "storico", tra i più belli in assoluto.

Voto:
voto: 5/5

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