Straordinario horror a basso costo della RKO, che deve molto anche a Val
Lewton, geniale produttore ed autore di film horror degli anni ’40. Si
narra la storia di Irena (Simone Simon), una donna serba, sensuale e
misteriosa, emigrata in America, su cui pesa l’ombra di una terribile
maledizione, che la trasformerebbe in pantera in presenza di desiderio
sessuale. Il giovane Oliver si innamora di lei e la sposa, cercando di
convincerla che si tratta solo di vecchie superstizioni prive di
fondamento, ma Irena è terrorizzata e fa di tutto per evitare i rapporti
intimi con il marito. La presenza di un’altra donna peggiorerà la
situazione. Pellicola di grande fascino, tutta costruita sull’eleganza
formale e la suggestione delle atmosfere misteriose, sui giochi di ombre
e su un’audace (per i tempi) ambiguità a sfondo sessuale. La
protagonista francese Simone Simon offre la sua migliore interpretazione
regalandoci un personaggio tormentato, fragile ed inquietante al tempo
stesso. Tourneur è bravissimo nell’inquietare senza mostrare mai niente
(la scena della piscina ha fatto scuola, in tal senso) e nel risolvere
con estrema raffinatezza anche le situazioni più morbose, trasformando
il tutto in un'oscura metafora sulla diversità e sulla difficoltà di
integrazione. Pietra miliare dell’horror classico, ha avuto uno scialbo
ed inutile remake nel 1982, molto più esplicito ed interamente costruito
sull’erotica sensualità di Nastassja Kinski, controversa diva di quegli
anni.
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