domenica 15 dicembre 2013

Le onde del destino (Breaking the Waves, 1996) di Lars Von Trier

Un prologo, otto capitoli ed un epilogo per raccontare la storia della scozzese Bess che sposa per amore Jan, operaio su una piattaforma petrolifera, nonostante il parere avverso dei saggi della sua piccola comunità. Un tragico incidente sul lavoro rende l'uomo paralizzato in un letto e  Bess, donna devota e spirituale, accetta dopo alcune reticenze la sua insolita proposta: vivere una serie di esperienze sessuali con altri uomini per poi raccontargli tutti i più intimi dettagli. Il senso della richiesta non è morboso ma umano: attraverso le parole "proibite" della moglie Jan potrà rivivere nella sua mente sensazioni che il fisico non gli consente più di provare. Straordinario ed intenso atto d'amore verso l'Amore del controverso regista (e "tiranno") Lars von Trier. Premiato a Cannes nel '95, con il Gran premio speciale della giuria, inaugura la così detta "trilogia femminile" del regista danese. Memorabile Emily Watson in un ruolo difficile e sofferto di donna che si dona interamente per amore ed esplora abissi imperscrutabili sull'esile confine tra follia e misticismo, perversione e dedizione. Film provocatorio, come sempre con Von Trier, ma anche dotato di grande densità tematica per il suo scavare nel profondo sui rapporti tra uomo e fede e tra sesso e ragione. L'insensatezza ammiccante della storia è al servizio di un tortuoso erotismo che spinge il melodramma verso picchi di parossistica spiritualità, strizzando l'occhio alla spudorata genialità dell'autore. Il contrasto tra la cupezza morale del piccolo mondo calvinista di Bess e il fiammeggiante mondo interiore della donna, che abbraccia la libidine per raggiungere il mistico, è di straniante vertigine concettuale, in puro stile Lars Von Trier. Maldestro il titolo italiano che sovverte del tutto il senso dell'originale, banalizzandolo in maniera invereconda.

Voto:
voto: 4/5

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