Tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mitchell, premio Pulitzer nel
1937, è il kolossal per eccellenza e, probabilmente, il film americano
più famoso di ogni tempo. Opulento e grandioso in ogni suo aspetto, la
lunghezza in primis, ha ambizioni da affresco storico e di costume ma
l'anima di un melodramma classico dal passo lungo, a volte un po' prolisso, ma carico di straordinaria bellezza figurativa. Il
personaggio principale di Rossella O'Hara è una delle icone del cinema
classico hollywoodiano e contiene una carica di ambiguità e di
"debolezza" coraggiosa per quei tempi. Il film compare praticamente in
tutte le classifiche cinematografiche all-time ed è, ancora oggi, il
maggior incasso americano di sempre, secondo la classifica che tiene
conto del numero di biglietti venduti. Fu diretto da Victor Fleming (per
certi versi il James Cameron degli anni '30), ma contribuirono anche
Cameron Menzies, George Cukor e Sam Wood (non accreditati). La Guerra
civile, che infiammò il Sud degli Stati Uniti, è lo sfondo per le
sconfitte sentimentali di Rossella in eterna lotta tra la sua
personalità viziata ed egoista e la ricerca dell'amore ideale.Contiene
due tra le frasi più celebri della storia del cinema: "Francamente me ne infischio!" e "Dopotutto, domani è un altro giorno!".
Vinse 8 premi Oscar tra cui film, regia, sceneggiatura e le due
attrici, Vivien Leigh e la nera Hattie McDaniel, prima afro-americana a
ricevere un Academy Award. La fama e l'alone di leggenda sorte intorno a
questo film sono addirittura superiori al suo alto valore artistico.
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