Melvin è uno scrittore di romanzetti rosa, spigoloso misantropo, arrogante saccente e pieno di manie ossessive che lo portano a vivere in un borioso autoisolamento. Odiato da tutto il vicinato e abitudinario fino all'esasperazione, il nostro sarà costretto, da una serie di imprevedibili eventi, a prendersi cura di un piccolo cane e di un vicino gay, artista ipersensibile reso disabile da un'aggressione. L'incontro con una bella cameriera, tostissima ragazza madre di un figlio cagionevole, farà conoscere al ruvido Melvin i turbamenti dell'amore, cambiandolo per sempre. Commedia brillante, che alterna irresistibili toni sarcastici ad altri fin troppo
sentimentali, interamente costruita sul suo protagonista, mirabilmente
interpretato da un Jack Nicholson all'apice del suo debordante istrionismo. Il
finale mellifluo e "politicamente corretto" fa perdere forza a una prima parte
molto divertente, grazie agli eccessi "perfidi" dell'odioso Melvin. Nel ruolo di protagonista femminile Helen
Hunt è straordinaria, forse anche più brava di Nicholson. La pellicola vanta numerosi ammiratori ma è ampiamente sopravvalutata, per quanto meriti comunque una visione. Vinse due premi Oscar ai due interpreti protagonisti, mattatori indiscussi della scena e con una perfetta chimica reciproca nelle sequenze di coppia. I fans di Nicholson avranno pane per i loro denti.
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