lunedì 16 dicembre 2013

Il braccio violento della legge (The French Connection, 1971) di William Friedkin

Jimmy Doyle, detto "Popeye", è un rude sbirro dell'antidroga di New York, inviso ai superiori per il carattere spigoloso e i metodi poco ortodossi. Quando fiuta una pista promettente di una grossa partita di droga in arrivo dalla Francia, Doyle si lancia a capofitto nell'indagine insieme al collega Lo Russo. Riuscirà a scoperchiare un traffico internazionale di stupefacenti che vede coinvolti la mafia italoamericana ed il losco Alain Charnier, appartenente al famigerato clan dei marsigliesi. Memorabile pellicola adrenalinica di Friedkin, è il padre dei polizieschi d'azione "sporchi e cattivi" che ebbero tanto successo negli anni '70. Insieme al "Dirty Harry" di Siegel ed a "Il giustiziere della notte" di Winner ispirò totalmente (in molti casi ai limiti del plagio) il famigerato "poliziottesco" italiano. E' tra le opere più famose dell'autore in cui la scelta delle ambientazioni di strada "autentiche", i forsennati inseguimenti e i personaggi "ruvidi" hanno fatto scuola per il genere. Cinque premi Oscar: film, regia, sceneggiatura, montaggio e Gene Hackman attore protagonista. Da segnalare anche la buona prova del compianto Roy Scheider, come spalla del protagonista, e di Fernando Rey nei panni del "cattivo". Un film profondamente figlio della sua epoca, della quale è, oggi, degno rappresentante. Riscosse un notevole successo di pubblico e critica ed ebbe anche un seguito con gli stessi protagonisti: Il braccio violento della legge Nº 2 (1975) di John Frankenheimer, più spettacolare ma meno incisivo.

Voto:
voto: 4/5

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