domenica 15 dicembre 2013

The New World - Il nuovo mondo (The New World, 2005) di Terrence Malick

Nel 1607 tre navi inglesi approdano sulle vergini coste della Virginia, presso la foce del fiume Cickahominy. I nuovi coloni si insediano nella nuova terra, costruiscono villaggi, coltivano i campi, affrontano pericoli, combattono pestilenzie e vengono a contatto con i nativi del luogo. Uno di loro vivrà una grande passione amorosa con una bella indigena, ma il bel sogno non durerà a lungo. Viaggio "panico", immersivo, struggente e spirituale nella Natura bellissima e selvaggia e nell'Idea di un mondo intatto (il Paradiso perduto) che andrebbe ammirato e preservato anzichè depredato. Il mito di Pocahontas (il cui nome non viene mai espressamente pronunciato) e la grande storia d'amore con il tenebroso John Smith diventano la metafora di un'idea di mondo che il regista texano ha sempre proposto con coerenza nelle sue opere. L'evidente impianto a tesi nulla leva alla vis espressiva e all'incanto delle immagini magiche, di quelle che solo Malick sa regalare. In tal senso la versione estesa dell'opera (con 22 minuti di sequenze inedite) è un autentico sollucchero per i fans del grande regista di culto. Questo grande poema epico sugli albori della civiltà americana ha il passo lungo del romanzo storico, la suggestione dell'idillio naturalistico, l'incanto della leggenda romantica, la crudezza del diario antropologico, il disincanto del brusco risveglio e l'equità del trattato storico, non privo di connotazioni politiche sul colonialismo. Come sempre Malick è totalmente dalla parte della natura, della purezza e dell'equilibrio e, non a caso, l'affascinante nativa strappata alla sua foresta e tradotta nella nebbiosa Inghilterra, troverà soddisfazione in un armonioso giardino all'italiana, un piccolo Eden artificiale in cui la nostra si protende, come un albero, verso la gioia della luce solare. Come sempre nelle opere dell'autore la confezione tecnica è di super lusso, con la splendida fotografia di Emmanuel Lubezki e le musiche avvolgenti di James Horner. E la Pocahontas di Q'Orianka Kilcher è un disarmante spettacolo di eleganza e di grazia: incanto nell'incanto.

Voto:
voto: 4/5

Nessun commento:

Posta un commento