Sebbene questo film non incontrò grande successo di pubblico e critica,
non è affatto un’opera minore o sbagliata, come fu a lungo giudicata. Il
fatto è che "Il caso Paradine" è un film insolito per
Hitchcock, pur ruotando intorno a un delitto coniugale. Anzitutto non è
un thriller ma un dramma giudiziario inclinante al melò, per cui manca
la suspense, inoltre l’attenzione del regista è puntata sui segreti
nascosti dietro la rispettabilità dei personaggi. E’ un Hitchcock che
vuole smascherare l’ipocrisia sociale, i rituali mondani, la falsità di
un mondo governato da rigidi formalismi. E’ un terreno più adatto a un Bunuel,
e l’autore vi si trova a disagio, pur avendo a disposizione molti dei
suoi temi preferiti: la colpa, il vizio, la tentazione, il contrasto tra
apparenza e verità, la crudeltà del destino (l’avvocato, innamorato
della sua cliente accusata di uxoricidio e convinto della sua innocenza,
finirà per perderla proprio per il suo ostinato accanimento, così come
distruggerà la propria carriera e il proprio matrimonio, nonostante il
finale accomodante). Per tali motivi, dunque, il film è ricco di
interesse, ed è inoltre sostenuto da un cast formidabile. Un prototipo
di legal thriller d'Autore.
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