Dopo essere stato sedotto da una femme fatale di città, un
campagnolo decide di annegare la moglie, in modo da sbarazzarsene, ma
sul più bello, non ne è in grado. Arrivati in città, i due si
riconciliano e trascorrono momenti sereni e allegri che rievocano una
seconda luna di miele. Sul tragitto di ritorno, vengono colti da una
burrasca, e la moglie risulta dispersa. Viene poi tratta in salvo da un
pescatore, e infine l'Uomo e la Donna si dichiarano amore con il sorgere
del sole. Primo film di Murnau in terra americana, e il risultato è
strepitoso: un film espressionista tedesco girato a Hollywood. La prima
parte del film è puro noir, a tratti terrificante, paradossalmente in
qualche frangente anche più di Nosferatu. Il corpo centrale del
film invece si caratterizza per un cambio netto di tono, da commedia
tipicamente hollywoodiana mentre il finale apparentemente tragico si
risolve con un happy ending ancora nel classico stile americano.
La fotografia è sublime, come il montaggio calibrato alla perfezione,
mentre si trovano pochissime didascalie per essere un film muto:
effettivamente la potenza delle immagini parla benissimo da sè. La
sequenza dove il marito viene "abbracciato" dallo spirito maligno
dell'amante è tanto visionaria quanto stupefacente. Insomma, la
visionarietà di Murnau al servizio di una storia di riconciliazione
"universale" in un film che mescola la ricerca espressionistica
dell'immagine controllata, dallo stile tipicamente tedesco, con la
drammaturgia melodrammatica tipicamente hollywoodiana, dando vita ad una
delle massime vette del cinema muto. Vinse tre Academy, tra cui miglior
film, alla prima cerimonia degli Oscar del 1927 in cui esistevano due
categorie distinte: miglior film e produzione artistica e miglior
produzione (in cui vinse "Ali" di William A. Wellman). Queste due
categorie furono abolite già dall'anno successivo per dar vita a quella
unica ed attuale di Miglior Film. Una menzione speciale alle musiche di
Hugo Riesenfeld che ormai formano un corpo unico con questo capolavoro
di Murnau, che compare anche in un breve cameo nel finale del film.
Quest'opera viene anche ricordata per l'enorme quantità di pellicola
girata (Murnau era anche un tecnico molto preparato ed esigente ed era
famoso per le sue continue sperimentazioni sulle immagini), poi
pesantemente ridotta in fase di montaggio.
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