lunedì 16 dicembre 2013

Psycho (Psycho, 1998) di Gus Van Sant

Come nel caso di tutti i grandi capolavori cinematografici i remake sono operazioni inutili, discutibili ancorchè "sacrileghe" e questo non fa eccezione. Se però leggiamo l'operazione come l'omaggio di un regista cinefilo, e tecnicamente valido, come Gus Van Sant ad un grande Maestro come Alfred Hitchcock, si può essere più indulgenti e, magari, cogliere anche qualche lato interessante. Van Sant, grande fan di Hitchcock e del film, effettua una rigorosa ed ossequiosa copia pedissequa shot-by-shot dell'originale per attuare questo omaggio, ma si concede pure il lusso di apportare qualche piccola variazione:

  • l'azione si sposta dal 1960 al 1998 attualizzando il tutto ai giorni nostri;
  • i 40mila dollari rubati da Marion Crane diventano, per ovvi motivi, 400mila;
  • la sequenza iniziale parte con uno zoom panoramico della città di Phoenix (Arizona) per poi avvicinarsi gradatamente al palazzo, alla finestra fino ad entrare nella camera dove si trovano Marion e Sam Loomis (Viggo Mortensen). Invece nel film del 1960 si parte già col primo piano della finestra. Sembra che Hitchcock, in base a certi suoi appunti di set consultati da Van Sant, avrebbe voluto realizzare la scena con lo zoom panoramico esterno e l'avvicinamento graduale con la camera "volante", ma dovette abbandonare l'idea per i limiti tecnici di quel tempo. Quindi Van Sant ha realizzato una volontà del maestro inglese nel suo remake.
  • le scene a sfondo sessuale sono ben più esplicite: sempre all'inizio, quando Sam e Marion sono nella stanza, è ben chiaro che hanno avuto un rapporto sessuale perchè lui è nudo. Analogamente, quando Norman Bates spia Marion che si spoglia, si intuisce chiaramente che si sta masturbando. Invece nell'originale tutto questo è solo accennato o suggerito.
  • le uccisioni sono più violente ed in quella di Arbogast, sulle scale, Van Sant introduce due frame subliminali (assenti nel film originale), appena visibili, che dovrebbero rappresentare le ultime cose che la mente di Arbogast pensa prima di morire.
Voto:
voto: 3,5/5

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