lunedì 16 dicembre 2013

Crimini e Misfatti (Crimes and Misdemeanors, 1989) di Woody Allen

Il film racconta due storie in parallelo: quella di un dentista (Martin Landau) che decide di assassinare un'amante ingombrante ed ossessiva e quella di un documentarista (Allen), appassionato di vecchi film Classici in bianco e nero e disilluso dalla vita, che cerca di conquistare l'affascinante Halley (Mia Farrow), a sua volta attratta da un miliardario spocchioso e senza scrupoli. Nel finale del film i due personaggi principali, ed i due rispettivi mondi, entreranno in contatto in una scena di grande spessore drammatico. E' un film atipico per il regista newyorkese, malinconico, autunnale, dal retrogusto amaro anche se non rinuncia a qualche ironica stoccata. Affronta grandi temi con la consueta brillante eleganza di Allen: lo smarrimento tipico dell'età del "benessere", il vuoto interiore, il relativismo del giudizio, l'ineffabilità del delitto e l'inattuabilità della pena. Un film più pessimista del solito, che anticipa già molti temi del recente (e riuscito) "Match Point" e ribalta la banalità del clichè hollywoodiano (crimine-catarsi) in favore di una sofferta, ma indignata, "sconfitta". Film ottimo e da vedere, decisamente.

Voto:
voto: 4/5

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