lunedì 16 dicembre 2013

Il cavaliere oscuro (The dark knight, 2008) di Christopher Nolan

Secondo capitolo della nuova trilogia su Batman, arriva dopo il discreto "Batman begins" e si allontana definitivamente dall'illustre predecessore targato Tim Burton, ma anche dai canoni del tipico comic movie americano, divenendo una sorta di riferimento per il genere a venire. Nolan ambisce, da alcuni anni, a proporre un cinema compromesso tra il mainstream hollywoodiano ed alcune caratteristiche del cinema d'Autore. Intento ambizioso ancorchè difficile, ed i risultati sono di alterna fortuna. Però con questa pellicola riesce ad ottenere un notevole risultato: infatti, sebbene il film non sia esente da pecche (una sceneggiatura troppo complessa ed ambiziosa e, quindi, a tratti lacunosa, una gestione poco convincente del personaggio di Due facce, specie per la sua frettolosa uscita di scena e poi i soliti scivoloni nella retorica buonista a stelle e strisce, come nella scena dei due traghetti), si eleva nettamente al di sopra degli standard super eroistici apparendo, fin dalle prime scene, come qualcosa di ben più alto e complesso. Nolan non rinuncia agli effetti speciali o alla spettacolarità tipica del genere, ma abbraccia uno stile particolarmente cupo e "realistico" ed ha la felice intuizione di far ruotare la vicenda attorno al personaggio del Joker (un villain memorabile egregiamente interpretato dal compianto Heath Ledger), lasciando il "protagonista" Batman fuori fuoco. E il Joker di Ledger ruba la scena a tutti, buoni e cattivi, e cannibalizza il film, rinunciando, giustamente, al confronto con l'illustre predecessore burtoniano interpretato dal grande Jack Nicholson basando la sua interpretazione sul frenetico nichilismo piuttosto che sul grottesco. La via oscura scelta da Nolan funziona egregiamente e, a tratti, quasi ci si dimentica di assistere ad un comic movie, tra omaggi al grande noir americano degli anni '40-'50 o alle pellicole poliziesche di azione degli anni '80 (William Friedkin) e '90 (Michael Mann e Kathryn Bigelow). Insomma un gran bel mix messo insieme da Nolan, che tiene alla grande per almeno 3/4 della sua durata e che costituirà un inevitabile modello di riferimento per gli epigoni futuri. Ma il film riesce anche ad essere un fosco apologo sul lato oscuro del potere, sul fascino del male e sulla dualità della natura umana. Senza usare paroloni spropositati e fuori luogo, è un film da vedere.

Voto:
voto: 3,5/5

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