Secondo capitolo della nuova trilogia su Batman, arriva dopo il discreto "Batman begins"
e si allontana definitivamente dall'illustre predecessore targato Tim
Burton, ma anche dai canoni del tipico comic movie americano, divenendo
una sorta di riferimento per il genere a venire. Nolan ambisce, da
alcuni anni, a proporre un cinema compromesso tra il mainstream
hollywoodiano ed alcune caratteristiche del cinema d'Autore. Intento
ambizioso ancorchè difficile, ed i risultati sono di alterna fortuna.
Però con questa pellicola riesce ad ottenere un notevole risultato:
infatti, sebbene il film non sia esente da pecche (una sceneggiatura
troppo complessa ed ambiziosa e, quindi, a tratti lacunosa, una gestione
poco convincente del personaggio di Due facce, specie per la sua
frettolosa uscita di scena e poi i soliti scivoloni nella retorica
buonista a stelle e strisce, come nella scena dei due traghetti), si
eleva nettamente al di sopra degli standard super eroistici apparendo,
fin dalle prime scene, come qualcosa di ben più alto e complesso. Nolan
non rinuncia agli effetti speciali o alla spettacolarità tipica del
genere, ma abbraccia uno stile particolarmente cupo e "realistico" ed ha
la felice intuizione di far ruotare la vicenda attorno al personaggio
del Joker (un villain memorabile egregiamente interpretato dal compianto
Heath Ledger), lasciando il "protagonista" Batman fuori fuoco. E il
Joker di Ledger ruba la scena a tutti, buoni e cattivi, e cannibalizza
il film, rinunciando, giustamente, al confronto con l'illustre
predecessore burtoniano interpretato dal grande Jack Nicholson basando
la sua interpretazione sul frenetico nichilismo piuttosto che sul
grottesco. La via oscura scelta da Nolan funziona egregiamente e, a
tratti, quasi ci si dimentica di assistere ad un comic movie, tra omaggi
al grande noir americano degli anni '40-'50 o alle pellicole
poliziesche di azione degli anni '80 (William Friedkin) e '90 (Michael
Mann e Kathryn Bigelow). Insomma un gran bel mix messo insieme da Nolan,
che tiene alla grande per almeno 3/4 della sua durata e che costituirà
un inevitabile modello di riferimento per gli epigoni futuri. Ma il film
riesce anche ad essere un fosco apologo sul lato oscuro del potere, sul
fascino del male e sulla dualità della natura umana. Senza usare
paroloni spropositati e fuori luogo, è un film da vedere.
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