lunedì 16 dicembre 2013

Fronte del porto (On the Waterfront, 1954) di Elia Kazan

Rude scaricatore portuale, Terry Malloy, è fratello di un boss che controlla il sindacato dei lavoratori del porto. Una serie di tragici eventi lo faranno riflettere e capire il giro di corruzione e malaffare che coinvolge il suo settore. Con coraggio e determinazione, memore del suo passato di pugilatore, Malloy affronta a viso aperto i suoi nemici, svelando anni di connivenze e misfatti. Intenso dramma di denuncia sociale, dai forti risvolti politici, firmato da Elia Kazan, che affermò definitivamente il suo "allievo" Marlon Brando come stella di prima grandezza del firmamento hollywoodiano. Possiede i toni del noir ed il piglio del cinema d'impegno, sebbene appaia evidente la formazione anti-comunista del regista che qui si leva più di un sassolino dalla scarpa. Ma, nonostante alcune forzature ideologiche un po' strumentali, l'antieroe perdente di Brando buca lo schermo ed il fosco intreccio tra malavita, sindacati corrotti ed autorità compiacenti funziona alla perfezione avvincendo lo spettatore fino al finale edificante. Pregevoli la fotografia e le musiche di Bernstein. Vinse 7 Oscar tra cui film, regia, sceneggiatura, fotografia e Brando, qui in un'interpretazione davvero ammirevole.

Voto:
voto: 4/5

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