sabato 28 dicembre 2013

The Rocky Horror Picture Show (The Rocky Horror Picture Show, 1975) di Jim Sharman

Musical trasgressivo, variopinto e "godereccio", felicemente tratto dall'omonima versione teatrale, di grande successo in Gran Bretagna, dal regista Jim Sherman e dal cantante-attore Richard O'Brien. Dopo una certa diffidenza iniziale il film divenne presto un CULT per tantissimi giovani che, per l'occasione, inaugurarono una serie di mode più stravaganti della pellicola stessa: come quella di riunirsi in gruppi, travestiti con i costumi di scena, per rivedere il film più e più volte, cantando tutte le canzoni in sala. Forse non molti sanno che il termine "cult", oggi abusato, venne coniato proprio per questo film e per la fenomenologia popolare che ne derivò. Tra eccessi, citazioni, parodie e sprazzi di sregolata genialità, il film di Sharman è un'opera briosa e vitale, che gioca abilmente con generi fortemente codificati come horror e sci-fi (dissacrandoli) e mette in scena un chiassoso trionfo del kitsch, del pop e del glam all'insegna di un provocatorio edonismo sessuale come contro risposta alle mentalità repressive e puritane della "vecchia" cultura dominante. E' un film profondamente figlio del suo tempo, i favolosi 70's, colorati, ribelli e trasgressivi di cui l'ambiguo Dottor Frank-N-Furter (straordinariamente interpretato da Tim Curry) rappresenta una delle icone pop più autentiche. Da menzionare, ancora, le splendide canzoni di Richard O'Brien, che appare nel ruolo del gobbo Riff Raff, le visionarie scenografie e la presenza di una giovane Susan Sarandon, nei panni della vergine che sarà iniziata ai piaceri del sesso dallo stravagante mentore, Frank-N-Furter. A suo modo è una pietra miliare, da riscoprire già solo per il suo valore storico culturale.

Voto:
voto: 4/5

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